Come ci siamo ridotti, direbbe qualcuno: gioire per un pari in un derby… Quando i derby erano derby, un pareggio dopo essere stati in vantaggio sino all'ottantesimo sarebbe stato vissuto come una mezza sconfitta ed avrebbe certo fatto arrabbiare più che piacere. Negli ultimi 25 anni, però, le cose sono cambiate, lo sappiamo tutti, e un pareggio nella stracittadina è un risultato che deve considerarsi più che buono, alla luce di quanto ha espresso non solo la storia recente delle partite con la Juve, ma anche le ultime due pessime stagioni che sta disputando il Torino.
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Toro, contano di più le statistiche o il cuore?
Se parliamo, infatti, di statistiche non c'è molto da stare allegri in casa granata: già solo quella dei derby è demoralizzante, con 19 sconfitte nelle ultime 24 sfide ed appena 4 pareggi, compreso quello di ieri, con la gioia di una sola vittoria. Quella che era la partita che sapeva esaltare i cuori granata, sempre vogliosi di rivalsa nei confronti dei cugini bianconeri, è diventata un supplizio per noi tifosi costretti ad ingoiare bocconi amari conditi da svariati e costanti errori arbitrali oltre ad atroci beffe nei minuti finali.
Purtroppo non ho la statistica precisa di quanti allenatori sono riusciti ad esordire in un derby senza perdere, ma almeno in questo Nicola è stato più bravo e, in parte più fortunato, dei suoi recenti predecessori. Sempre in tema di statistiche, anche la media punti nei derby per il presidente Cairo è irrisoria (meno di 0,3 a partita) e fa sorridere il fatto che il rinnovo del contratto di Nicola sia legato più che alla salvezza eventualmente conquistata alla media punti che il tecnico saprà ottenere: il bue che dice cornuto all'asino…
Peraltro al momento il tecnico granata viaggia a 1,1 punti a partita, una media che avrebbe garantito una salvezza tranquilla con 42 punti di proiezione finale se fosse stato in panchina dall'inizio della stagione, ma che al momento proietta il Toro a 35 punti a fine anno, una quota non sufficiente per salvarsi. È chiaro che la squadra dovrà pescare dei jolly vincendo almeno una o due partite in più di quelle che ci si aspetta se vorrà mantenere la categoria. Ma è proprio qui il punto. Quanto contano queste statistiche? Quanto ha senso nel calcio ciò che è stato di fronte a ciò che sarà? Il calcio è tutto fuorché una scienza esatta ed ogni partita fa storia a sé. Da qui a fine stagione ogni partita può essere differente da ciò che il campionato ha detto finora o la classifica mostra: entrano in ballo le motivazioni, gli stati di forma diversi, gli uomini out per Covid, tutti elementi che possono inclinare il piano dei pronostici verso l'inaspettato. E poi c'è l'aspetto psicologico che nello sport di alto livello è una molla primaria nel determinare le prestazioni. Nicola sta lavorando sulla tattica, come ci ha tenuto ha sottolineare lui stesso nel post derby, ma sta facendo un indispensabile lavoro anche sulla testa dei suoi giocatori come dimostra il nuovo ruolo che ha ritagliato per Verdi provando a dargli nuovi stimoli (anche se personalmente sono scettico sul fatto che il ragazzo possa fare un salto di qualità nelle sue scarsissime prestazioni). Il pareggio con la Juve, più che per il punto in sé (sebbene a fine stagione anche solo un punto in più può fare la differenza…), è importante perché ha lasciato la convinzione che questa squadra può strappare risultati positivi con chiunque in queste ultime dieci partite. La squadra, con tutti i suoi limiti, sta dimostrando una maggiore solidità, anche mentale, e sembra in effetti più disposta a soffrire e a lottare senza cedere di schianto come accadeva con Giampaolo. In fondo se il coraggio non lo si può dare a chi non ce l'ha, come sosteneva il Manzoni ne I promessi sposi, almeno un po' di cuore Toro pare che Nicola stia pian pianino trasferendolo alla sua truppa. E alla fine della fiera porterebbe essere l'arma in più per salvarsi, in barba a tutte le statistiche.
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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