Sembra passata un'era geologica dalla tiritera dei mercati "Petrachiani" dove la parola d'ordine era muoversi a "fari spenti" con il solo problema che i fari erano sicuramente spenti, mentre il muoversi era già più problematico.
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Toro, dai “fari spenti” a #VagnatiAccelera
L'arrivo di Vagnati, controverso da un lato perché ha tarpato le ali al possibile riscatto di Bava che in questa sessione di mercato avrebbe avuto la possibilità di impostare gli acquisti sulla base della rete di scouting messa su con fatica assieme a Milanetto e Storgato, ha portato sicuramente ad un cambiamento di rotta nella gestione del mercato da parte del Torino: tre acquisti in così poco tempo non li si vedevano dai tempi della rivoluzione dei "peones" proprio agli albori dell'era Petrachi ed i tifosi ne sono rimasti così sorpresi tanto che su internet spopola il simpatico hashtag VagnatiAccelera. Il direttore sportivo ex Spal si è affrettato a dire in conferenza stampa che tale celerità di azione è dovuta principalmente agli input presidenziali cercando di "tirare la volata" all'operazione di riabilitazione dell'immagine di Cairo parecchio svalutata dall'ultima disastrosa annata. Di sicuro il presidente ha concesso al suo direttore sportivo di limitare i tentennamenti e soprattutto di derogare alla "regola d'oro" cairota del prima vendere e poi comprare. La piazza, delusa dagli ultimi due mercati del Torino che avevano prodotto il solo acquisto, carissimo e finora sotto le aspettative per rendimento, di Verdi, non è rimasta indifferente a questo sorprendente attivismo granata e sta reagendo un po' come un assetato nel deserto di fronte alla possibilità di abbeverarsi: godendo del momento senza farsi troppe domande.
Era tanta la voglia di sentirsi tifosi "normali" e vedere riempirsi la casella degli acquisti che non si è stati più di tanto a fare le pulci ai nuovi arrivati. Che tutto sommato possiamo catalogare come elementi utili alla causa: un terzino bravo nei calci piazzati e nel pieno della sua maturità calcistica, un centrocampista concreto e duttile che ogni allenatore vorrebbe ed un altro terzino di belle speranze con le medaglia al valore di essere finito nel mirino dell'Atalanta che di solito ha fiuto per i buoni giocatori semi sconosciuti. Il roster dei volti nuovi del Toro è finora ben assemblato e soprattutto funzionale a ciò che serve al mister Giampaolo. Per chi vede il bicchiere mezzo vuoto pesa nel giudizio il non essere ancora riusciti a chiudere per un regista, tassello fondamentale da consegnare all'allenatore il prima possibile, ma a differenza del passato sembra che le cartucce da sparare siano più variegate del solito: non ci si sta fossilizzando su di un nome solo trattando all'infinito per limare anche sulle poche migliaia di euro, ma si stanno sondando diversi profili pronti a cogliere il momento giusto per portare a casa il giocatore che serve.
E poi c'è un altro aspetto che sembra emergere negli ultimi giorni: la ricucitura che Vagnati sta portando avanti tra la società e quei due o tre big che sembravano con le valige in mano. Il riferimento a Sirigu e Nkoulou non è casuale, ed in effetti se questi due giocatori ritrovassero voglia e convinzione di rimanere al Toro sarebbero di fatto come due nuovi acquisti, oltre al segnale che forse esiste davvero un nuovo progetto tecnico sufficientemente ambizioso da poterli convincere a restare a lottare per la maglia granata.
Staremo a vedere, così come staremo a vedere come verrà finanziato questo mercato: per quanto Vagnati acceleri in entrata, arriverà anche il momento in cui dovrà accelerare anche in uscita per riportare la bilancia economica il più possibile in pareggio tra acquisti e cessioni. Inevitabile e soprattutto giusto se a portare risorse saranno le cessioni di giocatori come Izzo e Lyanco con i quali si è un po' rotto il feeling con la piazza per le non brillantissime prestazioni dell'ultima stagione. Sono sacrifici più che accettabili, così come credo che uno tra Falque e Berenguer (se non tutte e due) sarà ceduto per finanziare altri acquisti, in particolare quello di un trequartista vero, altra pedina che mancherebbe al momento nello scacchiere di Giampaolo.
Senza arrivare dunque a stappare lo champagne per il mercato del Toro, ma brindando con un buon prosecchino, possiamo dire che se il buongiorno si vede dal mattino potrebbe essere arrivata davvero la svolta nel modus operandi della società che parrebbe al momento aver compreso alcuni ripetuti errori del passato. Non è necessario comprare Messi, ma facendo le cose fatte per bene, come sta facendo Vagnati, si fanno contenti i tifosi e si genera un ambiente più sereno attorno alla squadra. Il che ci porta a pensare che forse quei fari spenti sarebbe stato meglio accenderli un bel po' di tempo fa…
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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