Se il 2020 è finito con il Toro all'ultimo posto, il 2021 deve incominciare con tutt'altra marcia: sul campo, a partire dalla sfida di Parma, dove occorre fare subito punti, e fuori dal campo, dove la società deve muoversi con decisione e rapidità per portare a casa degli innesti di qualità che sappiano arricchire la rosa a disposizione di Giampaolo.
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Toro, nessuna scusa: muoversi sul mercato è imprescindibile
Purtroppo si sono cominciati a leggere titoli sui giornali che sottolineavano come Baselli sarebbe stato il primo "acquisto" di gennaio per il Toro. A tutti noi fa piacere che il centrocampista bresciano si sia ripreso dal brutto infortunio della passata primavera e stia tornando a disposizione del mister, ma credere, dopo sei stagioni in granata, che Baselli (la cui ultima partita giocata risale al febbraio 2020…) possa essere l'uomo della provvidenza è come pensare che dopo vent'anni di matrimonio la propria moglie possa trasformarsi in Nicole Kidman. Baselli, il cui talento è tale per cui avrebbe potuto diventare un ottimo regista, nelle sue stagioni in granata ha evidenziato qualche problema di personalità che ne ha limitato lo sviluppo della carriera. Non a caso non ha mai dato l'impressione di poter essere quel giocatore capace di caricarsi la squadra sulle spalle, sia nei momenti di difficoltà, sia nei momenti in cui c'era bisogno di farle fare un salto di qualità. Ha sempre fatto il suo, ma se non è stato un leader fino a ieri come potrebbe diventarlo da domani?
La realtà è che il centrocampo del Torino necessita assolutamente di un paio di innesti di personalità e di sicuro affidamento dal punto di vista tecnico. Anzi, è quasi stupefacente che nonostante questa lacuna sia palese dall'inizio della stagione (a proposito, come sia stato possibile che gente pagata per capirne di calcio abbia davvero pensato che Rincon avrebbe potuto fare il regista, è davvero un mistero…) la società al momento non si sia ancora mossa per puntare decisa a tre/quattro obbiettivi dai quali far uscire almeno due acquisti (o prestiti) di livello.
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Non sono ammessi alibi o scuse di nessun tipo in questa sessione di calciomercato invernale: il mercato va fatto, e va fatto con rapidità, decisione e senza aspettare di cedere qualcuno per comprare qualcun altro. Qui ci si gioca la permanenza in serie A e non saranno i soldi spesi in questa sessione a pesare sul bilancio, quanto quelli che si perderebbero se la squadra retrocedesse.
Cairo e Vagnati non possono rimanere insensibili di fronte allo sgomento della tifoseria e, sopratutto, non possono rimanere a guardare la barca che affonda pensando che l'unica potenziale soluzione sia l'esonero di Giampaolo senza affiancare, a questa eventuale scossa, un mercato di riparazione con la R maiuscola.
Che Cairo si metta l'anima in pace: al contrario degli altri anni, quest'anno a Gennaio è fondamentale rinforzare la rosa, ne va della permanenza in serie A del Torino. E della sua plusvalenza "della vita" se si deciderà a cedere la società. Mentre alcune squadre si sono già mosse senza aspettare l'inizio (fittizio) ufficiale del calciomercato, l'unica spiegazione che do all'attuale apparente immobilismo della società è che probabilmente il duo Cairo-Vagnati sta attendendo il mini ciclo di tre partite di questa settimana per capire se, in base ai risultati, il mercato si farà con Giampaolo o, in caso di esonero, con un altro allenatore. Ma anche in questo caso perdere ulteriore tempo sarebbe un delitto: il campionato a gennaio galoppa e i rinforzi devono arrivare il prima possibile per non pregiudicare le già poche possibilità di rimonta. Cairo si gioca tutto in questa sessione: ma stavolta non ci saranno né scuse, né alibi…
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.
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