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il granata della porta accanto

Vanolismo vs Cairismo: 1-0

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Il Granata della Porta Accanto/ Il capolavoro del mister: appoggiare velatamente gli umori del tifo contro la mediocrità di questa gestione societaria attirando al tempo stesso l'affetto della gente verso la squadra
Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 

Il Torino, per una notte, primo in classifica! Da quanto tempo non accadeva? Non so e non voglio nemmeno saperlo. In fondo l'oggi è più importante dello ieri, qualunque cosa sia successa, nel bene o nel male, e quindi oggi dobbiamo solo festeggiare (finalmente) questa piccola gioia, insignificante per il resto del mondo, esaltante per il popolo granata ormai disabituato a vedere la propria squadra prendersi le copertine dei giornali. La scontata domanda che tutti si fanno è: ma cosa sarà domani? La sosta del campionato (sempre più geni coloro che gestiscono i calendari mettendo una sosta dopo 3 giornate e, soprattutto, la fine del mercato a campionato iniziato) arriva decisamente a sproposito considerando che la partita successiva è un Toro-Lecce con la concreta possibilità di allungare il sogno di un'altra giornata nei quartieri alti della classifica. Ma al di là del mero futuro prossimo è la prospettiva a medio-lungo termine che anima il dibattito nella tifoseria granata. Questo inaspettato, quanto esaltante, inizio di stagione ha sancito l'irruzione sulla scena di un nuovo campione (inteso nell'accezione medievale del termine) per il popolo torinista: Paolo Vanoli. Il neo mister granata in poche mosse e con pochi, ma chiari concetti ha rianimato una squadra ed un ambiente depresso dallo stillicidio del lungo declino della gestione Juric.

Non per niente sono emersi nei commenti dei giocatori post partita riferimenti alla maggiore leggerezza e libertà che Vanoli ha dato alla squadra, sottintendendo che col precedente mister il clima generale non era più idilliaco. Soprattutto nella fase offensiva, infatti, il Toro di Vanoli sembra più propositivo e maggiormente sbarazzino, sebbene la fase difensiva sia decisamente più ballerina rispetto al passato: il risultato è che le partite che gioca questo Toro sono più aperte e questo aspetto non dispiace affatto ai tifosi, se poi alla fine si raccolgono anche dei punti. Anzi, i tifosi sembrano già innamorati del "vanolismo", termine che abbraccia a 360 gradi quella che è la filosofia del mister non solo per quel che riguarda strettamente il campo. A noi fratelli di fede granata è piaciuto molto il modo di porsi dell'allenatore ex Venezia: costanti riferimenti ai veri valori della storia di questo club e una posizione da "hombre vertical" sulla discutibile gestione del mercato da parte della società hanno fatto scoccare la scintilla d'amore con il popolo granata ormai stufo di 19 anni di "cairismo". Se Juric, specialmente nella prima parte dei suoi tre anni, sbraitando e sbattendo i pugni sul tavolo era sembrato un ultrà granata infiltrato nei quadri societari con atteggiamenti da kamikaze, Vanoli con stile differente, ma con la stessa efficacia, ha saputo compiere un piccolo miracolo: appoggiare velatamente gli umori del tifo contro la mediocrità di questa gestione attirando al tempo stesso l'affetto della gente verso la squadra.

Un capolavoro che ha prodotto un' unione senza precedenti del tifo nella contestazione a Cairo, sublimato nella Marcia di domenica scorsa, e un calore ritrovato sugli spalti verso giocatori e staff. Se a tutto ciò mixiamo un pizzico di fortuna, una certa dose di cinismo e la ritrovata capacità di soffrire le pene dell'inferno ecco spiegato il (momentaneo) primo posto in classifica. Sorprende che la società non abbia fiutato questo cambio di vento nelle prospettive della squadra e della ritrovata unione con il pubblico facendo qualcosa in più sul mercato per dare il proprio contributo a questo bell'inizio di stagione. È vero, sono arrivati due difensori last minute (Walukiewicz e Maripan, di cui sono molto curioso di capire quanto del suo "essere gladiatore" potrà realmente fondersi con il tremendismo granata) che non sembrano propriamente delle prime scelte e sono partiti due difensori (Sazonov e Della Valle) entrambi ai margini per ragioni opposte. Pedersen fino a prova contraria non vale Bellanova, mentre Borna Sosa potrebbe rivelarsi un buon acquisto.

Coco e Adams stanno portando qualcosa di molto più che tangibile alla causa granata e questo non può che renderci felici, ma il mercato globalmente è da valutare come appena sufficiente dal punto di vista del saldo della qualità tra entrate ed uscite, mentre economicamente è mostruosamente in attivo, prova del fatto che non si è voluto dare a Vanoli niente di più dello stretto necessario per aiutarlo nel suo compito, lasciandolo anzi a bagnomaria fino al 31 agosto in attesa che alcuni buchi venissero numericamente coperti. Per dirla come certi giornali che tirano la volata al patron granata spesso fanno, i "veri acquisti" saranno Vlasic e Schuurs.

E allora non ci resta che perderci nel vanolismo e sognare che a volte, con voglia, dedizione, serenità e una certa dose di fortuna si possono raggiungere risultati insperati. Per la programmazione, quella seria, competente e ambiziosa, intendo, anche per quest'anno la rimandiamo all'anno prossimo. Vanolismo-Cairismo (per ora) 1-0. Come finirà?

Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.

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