Chi l'ha visto giocare agli Europei Under 21 ha capito tutto il potenziale di Raoul Bellanova. D'altronde se sotto 1-0 il tuo allenatore ti butta dentro in una finale di Champions significa che la stoffa c'è e la personalità pure. L'approdo in granata del terzino sinistro del Cagliari, ultima stagione in prestito all'Inter, non può che essere una buona notizia per tutti noi tifosi del Toro. In realtà deve essere più di una semplice buona notizia: deve essere un altro passo verso una strada che è fondamentale percorrere. Giovane, di talento, nazionale: è questo l'identikit del calciatore che il Torino deve ricercare per consolidare una rosa che già l'anno scorso ha messo i suoi primi tasselli in questo senso: Ricci, Schuurs, Ilic, (la conferma di Buongiorno) sono i colpi che fanno crescere il tasso tecnico della squadra e di conseguenza anche il valore economico della rosa.
il granata della porta accanto
Voglio un mercato non “da Toro”!
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Se poi si riesce a creare uno zoccolo duro di italiani, a livello di spogliatoio può essere un ulteriore vantaggio, sebbene i fatti dimostrino che non è così fondamentale per creare un gruppo di successo (vedasi il Lecce Primavera). La chiave però è fare investimenti che si attestino sugli 8-10 milioni mettendo un paio di tasselli "sicuri" di questo tipo ad ogni sessione di mercato. Le scommesse da un paio di milioni possono anche valere la pena, ma raramente sono funzionali nell'immediato e altrettanto raramente sbocciano in grandi plusvalenze nel futuro (forse Bremer è stata la classica eccezione che conferma la regola). Il Toro viene da un biennio di ricostruzione sul quale ora deve innestare in maniera mirata giocatori, sì futuribili, ma anche sufficientemente pronti nell'immediato (e Bellanova sembra proprio essere uno di questi).
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Si parla dello scozzese Doig, interessante per età (è un 2002), esperienza e caratteristiche temperamentali che ben si adatterebbero ad una piazza come quella granata (un Braveheart sotto la Maratona!) e alle richieste di un mister come Juric (esterni a tutta fascia che facciano bene le due fasi). Se penso quindi all'acquisto di Bellanova mi viene da fare una battuta e dire "finalmente un colpo non da Toro!". Nel senso che i mercati dell'era Cairo sono stati contraddistinti da acquisti quasi mai conclusi in tempi rapidi e raramente improntati ad assicurarsi giocatori in rampa di lancio. Il colpo classico del Toro è sempre stato o un giocatore da rilanciare perché reduce da stagioni travagliate per scelte tecniche o pesanti infortuni, o un giocatore troppo acerbo e sconosciuto sul quale fare una vera e propria scommessa.
Per questo sottolineo che Bellanova deve essere un punto di svolta come lo erano stati Ricci, Schuurs e Ilic. Anche il tira e molla sui riscatti (anche questo, ahimè, molto da Torino FC…) che quest'anno tocca Vlasic e Miranchuk deve essere messo da parte: ci può stare il prestito "de luxe", e in questo senso Vlasic è stato a tratti un bel lusso per una realtà come la nostra, ma a fine campionato occorre avere le idee chiare: o si investe o si lascia. Basta telenovelas per risparmiare quattro spiccioli. O un giocatore serve e vale la pena oppure si volta pagina decisi.
Voglio un mercato "non da Toro": sarebbe una Bellanov…ita' a cui mi potrei anche abituare in fretta!
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