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Il grande vuoto lasciato da Astori

Vincenzo Chiarizia
Occhi Sgranata / Torna la rubrica di Vincenzo Chiarizia: “Oggi Astori non c’è più. Sulla sua persona leggo di un bravo ragazzo dalla spiccata sensibilità. Non ho difficoltà a credere in quel che trapela sul suo conto“

Quando si stava per avvicinare la domenica in cui il Toro avrebbe dovuto affrontare il Crotone, pensavo a come avrei impostato questo articolo. Immaginavo di trattare le risposte di Urbano Cairo esternate su Instagram ai suoi tifosi e parlare poi anche del risultato di Torino Crotone nonché della prestazione dei granata, collegando il tutto ai pensieri del presidente. Solo che domenica non si è giocato perché Davide Astori si è addormentato sabato sera senza purtroppo svegliarsi più. Tutte le partite della domenica sono state giustamente rinviate e parlare delle argomentazioni del presidente in questa circostanza mi riesce veramente difficile.

Non ho episodi particolari da raccontare su Davide Astori semplicemente perché non lo conoscevo. Ho solo un aneddoto curioso. Con la mia passione per il fantacalcio nella stagione 2008/2009, a campionato iniziato, acquistai Astori nella rosa della mia fantasquadra. Era alla prima stagione nel Cagliari e aveva cominciato a giocare con continuità e in maniera decisamente positiva, divenendo un perno dei rossoblù di Allegri. Fu un vero colpo e con un pizzico di fortuna la mia fantasquadra stava dominando il campionato in pianta stabile in prima posizione con diverse lunghezze di vantaggio e Astori era diventato un mio titolare inamovibile. Scovare un giocatore giovane, titolare e dall’ottimo rendimento è motivo di grande soddisfazione per un fantallenatore ed infatti io ero orgoglioso di averlo in rosa.

Il mio fantacampionato si interruppe il 6 aprile 2009 a causa del terremoto che sconvolse la mia città. A L’Aquila ci fu una diaspora e la vita di migliaia di persone fu totalmente stravolta. Il fantacalcio venne ovviamente sospeso perché non c’era tempo e voglia di pensare a questo gioco. Incontrai gli amici con cui condividevo la passione per questo gioco in uno stabilimento balneare della costa abruzzese, per capire come proseguire e fu deciso di assegnare comunque la vittoria del fantacampionato alla mia squadra visto il cospicuo vantaggio ottenuto nel corso della stagione. Quella mia vittoria fu anche merito del grande campionato che il difensore bergamasco giocò a Cagliari.

Negli anni a seguire Astori mi fu soffiato dai miei avversari, ma ricordo che ho sempre sperato di poterlo riacquistare come anche ho sperato che il Toro riuscisse a portarlo sotto la mole. L’ho sempre considerato un ottimo giocatore nonostante l’annata storta a Roma.

Astori domenica mattina ci ha lasciati scuotendo tutto il calcio italiano. Ho appreso la notizia prima di raggiungere la squadra di Promozione per la quale ricopro il ruolo di addetto stampa. Sono uscito di casa completamente attonito chiedendomi come fosse possibile la morte di un ragazzo giovane e sano. Oggi apprendiamo dall’autopsia che Davide Astori è morto a causa di una bradiaritmia, il suo cuore nel corso della notte ha rallentato a tal punto da fermarsi. Se da un lato una casualità del genere può considerarsi inconcepibile per un ragazzo di trentuno anni, dall’altro una simile diagnosi fa comprendere che non sempre l’essere umano può prevenire tragedie simili.

Oggi Astori non c’è più. Sulla sua persona leggo di un bravo ragazzo dalla spiccata sensibilità. Non ho difficoltà a credere in quel che trapela sul suo conto, perciò ho voluto condividere questo ricordo, magari un po’ stupido, perché inconsapevolmente ha contribuito a regalarmi una piccola soddisfazione in un periodo non semplice della mia vita personale. Non mi resta dunque che abbracciare affettuosamente la famiglia di Davide e tutti i tifosi viola. Sono sicuro che la sua assenza si farà purtroppo sentire, ma sono altrettanto persuaso che da lassù, in qualche modo, riuscirà a dare forza a sua moglie e a proteggere sua figlia, oltre che a fornire il suo contributo per aiutare la sua Fiorentina.

 

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.