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Il guazzabuglio

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Reagisci, Alessandro! - Lazio-Toro, quarto d'ora della ripresa. Sgrigna esce adirato col mondo intero, perchè? Mettiamoci nei suoi panni. Era orgoglioso Alessandro di giocarsela dall'inizio contro la sua ex squadra del cuore a Roma, la sua...
Renato Tubere

Reagisci, Alessandro! - Lazio-Toro, quarto d'ora della ripresa. Sgrigna esce adirato col mondo intero, perchè? Mettiamoci nei suoi panni. Era orgoglioso Alessandro di giocarsela dall'inizio contro la sua ex squadra del cuore a Roma, la sua città. Guardiamo nei dettagli la sua prestazione di mercoledì notte. Al 10° si procura con un tiro dalla distanza deviato da Bizzarri il corner che poi va a battere con precisione chirurgica. Dalla bandierina di sinistra sotto la Nord è un assist millimetrico per il testone di Glik: bravo però nell'occasione anche capitan Rolly a mandare al bar mezza difesa bianco-celeste fintando di andarci lui sul primo palo a incornare. Poi, sotto il diluvio, tanta buona volontà e poco più nel tentativo di impensierire la retroguardia avversaria. Un lampo al 46°: è l'intelligente smarcamento di Cerci che poi andrà a sbagliare come un pivello il possibile gol del 2-0. Insomma tre belle giocate ma anche la solita inconsistenza nel tentare di fare coppia in avanti con Bianchi. Potevi fare qualcosina in più, caro Alessandro! Soprattutto a inizio ripresa fino al gol del pareggio di mister "Scommessa" Mauri: quando persino Santana fino allora anonimo si stava proponendo in ripartenze veloci. Hai poi chiarito tutto negli spogliatoi col mister? Se sì allora è arrivato il momento di reagire coi fatti quando Ventura ti ridarà una maglia da titolare: ci vogliono più tiri in porta, meno tocchi e tocchetti qua e là, più sostanza. Non essere sempre e solo come il gregario che porta le borracce al suo capitano durante il Giro d'Italia: qualche tappa cerca di andarla a vincere anche tu da solo!   Hamsik? E' un UFO – Domenica a Napoli i granata vanno a far visita alla squadra più imprevedibile del campionato. Walter Mazzarri, bizzoso finchè volete, per me è un grande tecnico. Il suo 3-4-1-2 si basa su un principio solo: chi si astiene dalla lotta, è un gran figlio di …! Soprattutto i tre difensori e i quattro a centrocampo devono ammazzarsi di fatica per chiudere gli spazi agli avversari: altrimenti come trovare impreparate le difese della altre squadre quando le stelle del Napoli estraggono dai loro cilindri i colpi a effetto? Pressing e raddoppi di marcatura sono preparati scientificamente a Castel Volturno da colui che, all'esordio con la Fiorentina, tutti dicevano sarebbe stato l'erede di un certo Giancarlo Antognoni. Ebbene Mazzarri rivede se stesso nel suo giocatore-chiave. Marek Hamsik, a dispetto del suo look esuberante – occhialoni da Nerd, tatuaggi inverecondi su tutto il corpo o quasi, pettinatura con la cresta che lo fa assomigliare a uno Street Shark – è un calciatore scrupoloso nel valorizzare il suo talento che è immenso. E' l'unico fuoriclasse che giochi in Italia in grado di recitare il ruolo di mezza punta e di regista più volte nei novanta minuti. Corre a perdifiato, contrasta come un mediano, crea gioco con lanci lunghi sempre ficcanti, tira benissimo da ogni posizione, qualche volta segna pure di testa. E' lui, più ancora di Cavani e di Campagnaro, il vero capolavoro del tecnico livornese. Un UFO che domenica pomeriggio i granata si augurano di trovare un po' giù di forma: altrimenti saranno dolori!   Materassai alla riscossa – A Madrid? Non solo Real, anzi! In questa stagione a guardare dall'alto in basso le merengues, da sempre simbolo dell'arroganza del Potere Costituito, ci sono i biancorossi dell'Atletico. In testa alla Liga assieme a un Barca che non affonda mai, Falcao e soci stanno facendo sognare l'altra metà del calcio madrileno che affolla da sempre lo stupendo stadio Vicente Calderòn. Tifa per i Colchoneros chi non vuole vincere facile perchè consapevole delle sue umili origini. Era il 1903 quando, per volontà di alcuni studenti baschi, nacque nella capitale quella che doveva essere una succursale del glorioso Athletic Bilbao. Per questo furono il bianco ed il blu i colori sociali prescelti fino a quando la mancanza cronica di denaro non convinse uno dei soci, imprenditore nel settore dei materassi, a utilizzare i fondi dei suoi materassi di seconda mano: bianchi e rossi, appunto! Restarono blu solo i pantaloncini. Materassai in castigliano si dice “colchoneros”: così gli odiati rivali del Real credendo di umiliarli, ribattezzarono i sostenitori dell'Atletico. Che invece ne vanno fieri: un'altra bella storia di calcio anche questa, vero amici granata!   Renato Tubère   Foto M. Dreosti  

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