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Centro di gravità: permanente? - Toro, è tempo dei primi bilanci. Sabato l'amichevole contro il Rijeka sarà l'occasione giusta per Ventura di fare un bel tagliando a quei giocatori che finora sono stati meno impiegati. Si metteranno finalmente in evidenza i vari Bakic, Verdi, Rodriguez, Agostini? Intanto la sconfitta interna col Cagliari non sposta di un millimetro le valutazioni sulla squadra. Ci può stare, eccome, di perdere contro un avversario che il duo Pulga-Lopez è sapientemente tornato a schierare col rombo a centrocampo come ai bei tempi di Max Allegri. E se a interpretare questo modulo ci sono ottimi giocatori del calibro di Daniele Conti, Ekdal e Nainggolan sono dolori per molti, se non per tutti! Mica facile contrastare i loro fraseggi insistiti, il loro muoversi incessante fra le linee, le verticalizzazioni improvvise per i giocatori di fascia e per quell'Ibarbo che pareva Henry ai tempi del primo Arsenal di Wenger per senso della posizione e tocco di palla. La serie A d'altra parte è questa: estremo equilibrio fra squadre di alta e bassa classifica, come ha dimostrato ad esempio la prestazione della … Modestinter di mister Stramaccinho qui all'Olimpico qualche domenica fa. Due gol bellissimi, ci mancherebbe, ma per il resto lo stesso catenaccio – con minore qualità – a cui ricorreva spesso Helenio Herrera con l'Inter 50 anni fa. Tornando alla gara di domenica vogliamo parlare di quel gol annullato a Bianchi, poco dopo aver subito lo 0-1 su rigore, per fuorigioco quanto meno dubbio? In un caso come questo il segnalinee, Marcello Nicchi dixit, dovrebbe sbandierare solo se pienamente convinto. Ora questo Toro in classifica è pur sempre al centro: di gravità permanente, come cantava il buon Battiato nei mitici Anni Settanta? Ma va là!C'era una volta un Torello che … - Centro di gravità permanente, uguale ennesima stagione difficile, per cuori forti? Chi lo nega! Però, amici granata, vogliamo per un momento ricordare le annate tribolate passate a seguire i granata pallidi pallidi di quando allenavano i signori Novellino, De Biasi e Lerda? Si balbettava calcio tra scelte tattiche e tecniche francamente incomprensibili, la depressione nello spogliatoio regnava sovrana a ogni stormire di fronda in senso contrario. Soprattutto non c'era uno straccio di gioco! Quello non era il Toro, ma un Torello a corto di attributi. Oggi per lo meno vediamo una squadra che cerca di imporre il suo gioco sia in casa che in trasferta. Certo in attacco non tutti stanno interpretando al meglio delle loro possibilità il ruolo di attore protagonista. Stevanovic appare irritante per la sua inconcludenza, Sgrigna va e viene ma non becca mai o quasi mai la palla, Meggiorini pare avere i piedi a banana tutte le volte che tira, Cerci si accende e si spegne a intermittenza. Mentre invece Bianchi e Sansone – caro Ventura, quando arriverà il momento di farli giocare assieme dall'inizio? - dimostrano una discreta intesa naturale. Problemi, non drammi, visto che il 90% delle altre squadre di A si compone di qualche stella di prima grandezza ma anche di onesti quanto oscuri pedatori: discreti se in buona giornata, inguardabili quando le cose vanno male! West Ham, che tifosi! - Sabato pomeriggio a Upton Park, Londra non sono volate a caso le bolle di sapone fra i tifosi di casa. C'era l'atteso derby contro gli odiatissimi vicini dell'Arsenal, contro cui da anni una maledizione persistente impedisce di raccattare anche solo un punticino. In campo non c'è stata partita. Troppo forti questi gunners anche se lo straordinario gol iniziale del senegalese Diamè – segnatevi questo nome, questo diventerà un grande centrocampista! - aveva illuso un po' tutti. E' finita 3-1 per gli ospiti ma, fra cascate di bollicine, pacche sule spalle, qualche sana bevuta di birra e gli originali cori d'incitamento spasmodico e commovente, il derby del tifo non poteva che andare a loro: i fantastici Martelli dell'Est di Londra!Renato Tubère
(foto M.Dreosti)
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