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Il Guazzabuglio

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El Pelado sulle orme di Annoni - Minuto 28 di un Toro-Fiorentina davvero appassionante: è serie A questa oppure Premier League? Si gioca ad altissimi livelli: magnifici questi ragazzi di Montella! Su un corner da destra per i granata...
Renato Tubere

El Pelado sulle orme di Annoni - Minuto 28 di un Toro-Fiorentina davvero appassionante: è serie A questa oppure Premier League? Si gioca ad altissimi livelli: magnifici questi ragazzi di Montella! Su un corner da destra per i granata terribile collisione testa contro testa fra i due marcantoni Toni e Glik. Kamil crolla al suolo esanime: momenti di paura, se non addirittura di terrore, sugli spalti e in campo. Passa qualche minuto e lo sfortunato atleta polacco esce in barella. Ventura non fa drammi: in panchina ha pronto il ricambio giusto. Guillermo Rodriguez, detto El Pelado, entra senza fare una piega e inanella un'altra prestazione memorabile. Acquistato da Petrachi a titolo definitivo ai primi di agosto, questo difensore ha girato il mondo (Messico, Argentina, il suo Uruguay, Francia) prima di trovare in Italia la sua giusta dimensione. Che tempra da guerriero ha El Pelado! Dal primo pallone giocato in poi la sua prestazione contro i viola è un autentico crescendo rossiniano. L'intesa è pressoché immediata con l'altro centrale Angelo Ogbonna. Falli pochissimi, anticipi netti sull'uomo e appoggi precisi ai compagni invece tanti. Al 90esimo, con le due squadre sul 2-2 ma non ancora rassegnate, Guillermo si traveste addirittura da centravanti. Eccolo, nel cuore della meta-campo avversaria, mentre attende invano smarcatissimo il passaggio filtrante che lo metterebbe a tu per tu con Viviano per il possibile gol del 3 a 2. Ha un anno di contratto con opzione per altri due, El Pelado. Guai a lasciarselo scappare, questo 28enne che ricorda molto Tarzan Annoni nel ruolo di martello della difesa!

Thank you, Di Matteo! - Contemporaneamente a Toro-Fiorentina a Stamford Bridge, tempio del Chelsea, andava in scena la più civile, meravigliosa, inenarrabile contestazione di un pubblico di casa al suo proprietario. Roman Abramovich ha un passato chiacchieratissimo di spia al servizio del KGB durante la giovinezza, nella sua Siberia e a Mosca. Crescendo a dismisura il suo patrimonio si è trasferito a Londra e, per cancellare certe macchie fastidiose dalla sua biografia, dicono abbia acquistato uno dei più antichi e gloriosi club della capitale del Regno Unito. Ma di cosa lo accusavano le malelingue? Abramovich venne condannato a 19 anni ai lavori forzati per rapina a mano armata e omicidio, pena poi misteriosamente condonata da un certo Vladimir Putin. E' questo il personaggio che, martedì sera dopo la sconfitta che potrebbe estromettere il suo club dalla Champions League appena vinta, ha licenziato, inviando un semplice sms con testuali parole: “Bye bye Robbie!”, il suo manager Roberto Di Matteo. Ebbene, i 45mila fans del Chelsea domenica pomeriggio hanno dedicato un'autentica ovazione, durata quasi 3 minuti, al manager italiano, mentre il satrapo siberiano assisteva incredulo dal suo palco in tribuna. La morale qual è? Ieri, oggi, sempre: ogni club di calcio appartiene ai suoi tifosi e nemmeno Re Mida in persona potrà mai comprarli con tutto l'oro del mondo!

Derby? Vinca il peggiore! - Sabato sera si giocherà a Venaria una stracittadina che, sulla carta, promette di essere uno scontro impari. I motivi li conosciamo benissimo e non sto qui a rivangarli. Una volta chiesero al compianto Paròn Nereo Rocco come vedesse la squadra che allenava alla vigilia di uno scontro molto delicato. E lui, serafico: “Vinca il migliore? Ciò, sperèm de no!” Renato Tubère

(foto M.Dreosti)

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