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Forza Parigini! - La notizia è di quelle che inorgogliscono chi ha a cuore le vicende granata. Vittorio Parigini, uno dei più promettenti ragazzi del vivaio, è stato convocato dal ct Daniele Zoratto nella nazionale UNDER 17. Due amichevoli in Turchia la prossima settimana, ma soprattutto l’occasione per mostrare il proprio talento in vista della seconda fase degli Europei di categoria che si giocheranno in Olanda a partire dal prossimo 21 marzo. Il ragazzo, ormai parte integrante della Primavera di Moreno Longo, lascia la prestigiosa vetrina del Viareggio ma non certo per annoiarsi in ritiro con altri suoi coetanei provenienti da mezza serie A, anzi! Il nuovo progetto di rilancio del settore giovanile nazionale che ha in mente Arrigo Sacchi, a quanto si dice, è una delle poche iniziative serie della FIGC. “In nazionale vogliamo solo giovani disposti a diventare giocatori totali”: così ha tuonato in una recente intervista il mago di Fusignano. E allora che il buon Vittorio ne approfitti per tornare a indossare i colori granata più forte di prima!
Occasione mancata - All’andata ci fu da stropicciarsi gli occhi. Eppure non fu una passeggiata, anzi! La Dea sfoderò una prestazione quasi perfetta nel primo tempo. Un solo gol realizzato, però: e quel fallo di mano a una manciata di secondi dall’intervallo che, complice un arbitro per una volta normale, significò il rigore dell’1-1 quasi insperato per un Toro fino ad allora chiaramente in soggezione. La ripresa fu una specie di cavalcata trionfale per capitan Bianchi e i suoi. E domenica, che succederà fra le mura amiche? I nerazzurri sono reduci da un pareggio a reti bianche, ottenuto su un terreno raccapricciante dove controllare il pallone è quasi impossibile, contro la rivelazione Catania. Risucchiati dopo un ottimo avvio di stagione nei gorghi della lotta per non retrocedere, sono stati particolarmente attivi sul mercato di riparazione: Canini in difesa e Brienza in attacco sono due colpi da maestro del bravissimo ds Pierpaolo Marino. La buona notizia per Ventura è che l’Atalanta giocherà all’Olimpico con un centrocampo tutto da inventare. Cigarini, le cui geometrie servono come l’acqua nel deserto a mister Colantuono, è out: una settimana fa ha riportato la lesione dei legamenti della caviglia sinistra. Squalificati Biondini e Bonaventura, è in forte dubbio pure il tuttofare cileno Carmona, alle prese con l’influenza. La cattiva notizia? E’ che i bergamaschi si chiuderanno a riccio tutti dietro alla linea del pallone fin dalle prime battute di gioco. Presseranno però molto i portatori di palla granata, alla ricerca del corridoio giusto dove lanciare il possente Denis e il furetto Brienza a tu per tu con Gillet. Ci vorrà quindi pazienza, concentrazione e – perché no? - il calore di uno stadio strapieno. Il gran freddo e la crisi, ahimè, vanificheranno quest’ultima condizione. Un’altra occasione mancata! Perché, caro presidente Cairo, non abbassare stavolta i prezzi dei biglietti del 20% in tutti i settori?
66 anni fa Loik e Mazzola … - Mio papà quel giorno c’era al Filadelfia per Toro-Atalanta. Il campionato volgeva al termine, chi l’avrebbe vinto lo si sapeva già da tempo! Era l’1 giugno 1947 e gl’Invincibili vinsero con un rotondo 5-3. Segnarono entrambi, i beniamini di papà: Loik sbloccò il risultato dopo un quarto d’ora, Valentino esagerò come suo solito segnando tre reti a inizio ripresa in soli dieci minuti. “La gente attorno a me impazziva, io ero forse più pazzo di loro, ridevo, saltavo, ballavo, a 18 anni mi sentivo leggero come una piuma. Credevo di volare quando, dopo quella vittoria, mi feci i soliti 8 chilometri a piedi dal Fila in corso Emilia accompagnando uno alla volta i miei amici più cari durante il tragitto”. Trema un po’ la sua voce mentre da un letto d’ospedale combatte, con la stessa grinta dei suoi leggendari eroi di gioventù, la sua dura battaglia per la vita. Coraggio, papà, non mollare! Proprio adesso che il Fila, grazie all’entusiasmo e alla cocciutaggine del popolo granata, sta per rivedere la luce …
Renato Tubère
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