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Il guazzabuglio

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O Capitano, mio Capitano! - Di lui Paolino Pulici una volta ha detto: “Da giovanissimo, nelle mie prime partitelle d’allenamento con la prima squadra, era lui a marcarmi. Mi obbligava a tenere i gomiti alti, mi riempiva di pugni ai...
Renato Tubere

O Capitano, mio Capitano! - Di lui Paolino Pulici una volta ha detto: “Da giovanissimo, nelle mie prime partitelle d’allenamento con la prima squadra, era lui a marcarmi. Mi obbligava a tenere i gomiti alti, mi riempiva di pugni ai fianchi. Un giorno non ce la feci più e gli diedi una gomitata al naso facendolo sanguinare. Lui, come se nulla fosse, si pulì con la manica della maglia e mi diede il benvenuto al Toro”  Ecco perché ogni 8 novembre il popolo granata sparso per il mondo prega per l’anima di Giorgio Ferrini!   Bisogna saper vincere! - Sfida drammatica, spareggio per non retrocedere, partita da ultima spiaggia. Di tutto e di più si legge sui media che stanno caricando di pathos Torino-Bologna di domenica prossima. Una delle difese meno perforate del campionato – quasi certo il forfait di Ogbonna, al suo posto ancora il Pelado Rodriguez che sprizza dinamismo da tutti i pori - cercherà di mettere la museruola a una pericolosa coppia di guastatori offensivi. Uno è Gilardino, centravanti un po’ discontinuo chiamato a non far rimpiangere troppo un totem dello stadio Dall’Ara come Di Vaio. L’altro è Diamanti: un’esperienza mica male in Premier League con il West Ham, ama partire dalla fascia destra per tentare assist e tiri a giro dalle traiettorie diaboliche. Chissà se la difesa rossoblù – in porta dovrebbe esordire l’ex Roma e Siena Curci – ce la farà a resistere alla voglia di spaccare il mondo, dopo il mare di critiche ricevute, dei punteros scelti da Giampiero Ventura? Chi vivrà vedrà ma una cosa è certa: dalla prossima domenica in poi quei 5/6mila posti desolatamente vuoti all’Olimpico non si devono più vedere! Gli assenti si riconquistano però in un solo modo: creando il maggior numero possibile di palle-gol. Se poi la Dea Bendata puntasse le sue fiches sui beniamini della Maratona …   Fila: una … regione di più? – La notizia è di quelle forti, per i sostenitori granata. La loro casa, il Filadelfia, risorgerà a breve. Le macerie, che dall’aprile 1988 costituiscono uno scempio per la città, lo sport e le vittime di Superga, lasceranno presto spazio ai cantieri. Due degli attori principali di questa rinascita, vale a dire comune di Torino e proprietà del club di Via Arcivescovado, hanno stanziato le loro quote. 3,5 milioni sono stati messi a bilancio nel triennio 2012-14 dalla giunta guidata dal sindaco Fassino. Mentre il presidente Cairo finanzierà l’inizio dei lavori con un milione versato tramite la fondazione dedicata alla memoria della madre, grande tifosa granata, recentemente scomparsa. In più questa fondazione si accollerà tutte le spese di gestione, presenti e future, dell’impianto che ospiterà gli allenamenti della prima squadra granata e tutte le gare del settore giovanile. All’appello per ora manca solo un soggetto: la Regione Piemonte. Come mai? Non conosco le ragioni per cui il governatore Cota o chi per lui tace sulla questione. E se questo ente pubblico, magari con la scusa dei dolorosi tagli al bilancio da parte dello stato centrale, si tirasse indietro? Beh, farebbe una ben magra figura non solo con gli appassionati del Toro, ma col mondo intero! Dopo aver sprecato di tutto e di più in progetti desolatamente incompiuti, in opere pubbliche discutibili, in favori a questo o a quel tanghero legato al carrozzone dei soliti noti, la regione si sbrighi a dare qualcosa per finanziare il nuovo Fila. A casa mia questa sarebbe la politica del fare. A Palazzo Lascaris invece come la chiamano?   Renato Tubère

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