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columnist
“Fin che ne hai stai lì, lì nel mezzo” cantava Ligabue in una vita da mediano, e noi siamo lì, nel ventre della Serie A. Quasi tutte le partite dicono più o meno la stessa cosa: fare e prendere tanti gol ci riesce bene.
Siamo democratici.
Sovente nei 90 minuti di gara c'é spesso tutto il Toro di quest'anno: gol, svarioni difensivi, montagne russe umorali, errori tattici.
Si può e si deve essere felici di tutto ciò? L’argomento spacca i tifosi granata scatenando una disputa degna di un congresso del partito democratico.
Io ho voglia di sentire i tifosi uniti e dunque celebro un calciatore che lì nel mezzo ci sa ancora stare e bene anche senza essere un mediano: Emiliano Moretti. Splendido esempio di professionista serio e scrupoloso, che parla poco e fa molto, che conosce il senso di appartenenza. Era arrivato in sordina insieme ad Immobile, quasi come un orpello inutile, in realtà si è dimostrato un fantastico cuore granata che ancora oggi gioca a livelli più che buoni.
Lode a te, Emiliano!
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