La non-societa' alla guida del Torino FC ha generato una non-squadra guidata da un non-allenatore: il risultato e' un tristissimo non-calcio che rende un vero atto di coraggio guardare le partite del Toro. Mancano qualità, combattività, talento, convinzione, schemi e coraggio e il risultato finale e' un modesto agglomerato di pedatori tra il mediocre e lo scadente che stanno lentamente portando la squadra verso il fondo classifica. La responsabilità principale della situazione è da attribuire all'assurdo teatrino messo in atto dalla società nel mercato estivo che ha messo a nudo la mancanza di ambizioni e l'assenza di strategia, idee e qualità nell'individuare buoni prospetti. Il suicidio annunciato della società si estende anche all'aver affidato le speranze della stagione ad un allenatore senza nessuna esperienza nei campionati maggiori: una scommessa ad alto rischio che al momento non sta pagando. Se gli infortuni possono offrire qualche giustificazione, il non-calcio di questa scombinata combriccola illustra bene la poca qualità ed esperienza di Vanoli.
Granata dall'Europa
Il non-calcio
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Non si tratta di gettare addosso al mister le colpe della società, ma di riconoscere che al giro di boa della stagione le scelte di moduli, uomini e sistemi di gioco sono ancora in pieno rodaggio e spesso non adeguati. La partita di Udine non fa eccezione, e il punticino portato a casa e' un brodino tiepido che non nutre l'asfittica classifica, rafforzando invece l'ipotesi di un campionato da vivere guardandosi costantemente le spalle. Difficile capire dove Vanoli abbia visto lo spirito Toro nella gara con i friulani, segnata dal trotterellare in campo, da appoggi elementari sbagliati da pochi metri e da due gol presi da calcio d'angolo con la difesa schierata senza criterio. Solo quando si e' visto con le spalle al muro il mister e' stato costretto a prendere dei rischi, e un Adams in formato Empoli gli ha probabilmente salvato la panchina. Raggiunto il 2-2 Vanoli ha di nuovo chiamato tutti a difendere un punticino che sa di poco, ma che è pienamente in linea con la sua filosofia accontentista. Nelle ultime 13 partite il Toro ha fatto appena 9 punti con solo due vittorie.
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Con questo ruolino di marcia solo i punti accumulati (non senza fortuna) nelle prime giornate potranno garantire la serie A e, nella migliore delle ipotesi, ci troveremo gia' a febbraio ad assistere a gare senza alcun interesse di classifica. Di fronte ad una squadra che non scalda e non emoziona, e alla presa d'atto dell'ennesima stagione gettata al vento, sono sempre più numerosi i tifosi che abbracciano le motivazioni della contestazione incessante che investe la società nel suo complesso e che fino ad ora ha risparmiato giocatori e mister, a patto pero' che questi ultimi si dimostrino all'altezza della passione e dell'energia che i sostenitori granata non hanno mai fatto mancare sia in casa che in trasferta.
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