Toro News è lieto di presentare la rubrica del prof. Marcello Tirrito, stimato preparatore professionista che ha da poco terminato la sua esperienza lavorativa nel settore giovanile del Torino FC. Settimanalmente, Marcello analizzerà le vicende del Torino dal punto di vista della preparazione atletica e della tenuta fisica, offrendoci così un angolo visuale in più per interpretare la realtà.
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Il recupero immediato
Quella della partita contro la Fiorentina è stata, ahimè, una serata da dimenticare. Nonostante la doppia superiorità numerica, il toro non è riuscito nuovamente a vincere una partita dai risvolti più che favorevoli per come si era svolta strada facendo.
Facendo riferimento ai dati Lega Serie A, si nota un Torino che su 97’ totali di gioco e 49’ effettivi, ha passato più tempo nella metà campo avversaria rispetto ai viola (12’56’’ contro 10’31’’). Il possesso palla totale, però, è stato a favore dei viola (25’13’’ contro 24’23’’), nonostante gli ospiti abbiano giocato per gli ultimi venti minuti con due uomini in meno.
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Cosa sta accadendo al nostro Toro? Perché vediamo che i granata non hanno ancora soddisfatto appieno le richieste del mister Davide Nicola?
Quest’ultimo, in una dichiarazione recente ha manifestato un concetto a me molto caro.
Nicola ha parlato dei temi relativi all’intensità di corsa ed al recupero immediato: in parole povere si deve dare più peso alla “qualità” di corsa e non alla quantità documentata dai dati della Lega Serie A, che vedono costantemente la squadra agli ultimi posti della classifica che prende in considerazione il totale dei chilometri percorsi. Un concetto da condividere pienamente. Dunque, traspare l’intenzione di ricerca della performance nell’allenamento attraverso il metodo HIIT, descritto nei miei articoli precedenti.
Quali sono, tuttavia, le caratteristiche fisiologiche e muscolo-scheletriche su cui lavorare per esaudire il desiderio espresso dal mister? Uno su tutti, l’espressione della potenza muscolare, ovvero la combinazione tra velocità di contrazione muscolare e forza massima. Qualcosa che contro la Fiorentina non si è assolutamente visto, i giocatori possono essere inquadrati in una classificazione appena sufficiente, che nel gergo viene detta “mono-passo”.
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Insisto su un concetto che forse sfugge ai più: ad ogni diverso ruolo in campo corrispondono diverse combinazioni specifiche tra velocità di contrazione muscolare e forza massima, con richieste funzionali in base a quelle che sono le caratteristiche del gioco e dei ruoli stessi. Ci vuole una revisione d’insieme sui concetti della disciplina sportiva e sull’allenamento del calcio. Anche perché si è notato, che i duelli uno contro uno i nostri giocatori li hanno persi, quasi tutti.
Ripeto un altro concetto legato al calcio di oggi: più il calciatore riesce ad esprimere un grado di forza in quel determinato periodo di tempo, tanto migliore sarà la capacità di eseguire un gesto in maniera efficace e vincente; questo vuol dire specificità della forza (concetto anche questo dimenticato). Non basta riprodurre un gesto di gara in sala pesi, anzi, sarebbe stupido e controproducente. Serve, invece, replicare la meccanica muscolare appartenente a quel gesto specifico. Ce la faranno i nostri eroi? Alle future partite l'ardua sentenza!
Preparatore atletico professionista torinese e allenatore di calcio con patentino Uefa B con un’esperienza ventennale da personal trainer, specializzato in riatletizzazione e allenamenti funzionali, ho lavorato fino al giugno 2020 nel settore giovanile del Torino FC.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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