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Il secondo tempo verso la Maratona

Leggo che abbiamo perso gli ultimi 8 incontri casalinghi disputati contro l'Inter: l'ottimista che c'è in me si rallegra pensando che domenica sera può essere dunque la volta buona di tornare a fare punti coi nerazzurri. Il granata...
Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 

Leggo che abbiamo perso gli ultimi 8 incontri casalinghi disputati contro l'Inter: l'ottimista che c'è in me si rallegra pensando che domenica sera può essere dunque la volta buona di tornare a fare punti coi nerazzurri. Il granata che c'è in me si tocca, dando fondo a tutte le scaramanzie del caso e pensando a quel tizio che diceva che la sfiga, al contrario della fortuna, ci vede benissimo...Quando si parla di scaramanzie c'è sempre il rischio di scoperchiare un vaso di Pandora: potrebbe uscire di tutto. Da buon tifoso granata ho le mie personali (la tal sciarpa, la tal maglia, ecc.)  ma credo che ne esista una collettiva che accomuna sia noi tifosi del Toro che i dirigenti e i giocatori, una tradizione che si perde nella notte dei tempi e che si può definire scaramanzia a tutti gli effetti: giocare il secondo tempo verso la curva Maratona.Se la si analizza razionalmente (sebbene sia un esercizio contraddittorio perché trattasi di scaramanzia dunque di qualcosa per definizione irrazionale) rivela molto della psicologia granata. Giocare il secondo tempo sotto la Maratona dà un senso di sicurezza perché presuppone che in caso di difficoltà nel punteggio la squadra possa essere “aiutata” dal tifo della curva e gli avversari, intenti a difendersi, invece “intimoriti” da questo gigante urlante alle spalle. Una simbiosi tra giocatori e curva che dovrebbe “stritolare” nel mezzo i malcapitati avversari.Tante volte è successo, ed io ne sono stato testimone.Tante volte è andata male e non si era giocato il secondo tempo verso la Maratona.Esiste per caso una statistica sulla reale “efficacia” di tale tradizione/scaramanzia? Non credo ed anche ci fosse non la vorrei sapere. Vorrei infatti continuare a stizzirmi se dopo il fitto conciliabolo tra l'arbitro e i due capitani vedo le squadre invertirsi di campo, vorrei continuare a pensare che i capitani delle squadre avversarie sperino di vincere il lancio della monetina per poter scegliere il campo e non dover essere “costretti” a difendersi sotto la Maratona nel secondo tempo, vorrei continuare a credere che i giocatori del Toro che vengono a battere i calci d'angolo sotto la Maratona siano esaltati quanto noi che li sospingiamo urlando con tutto il fiato che abbiamo in gola, vorrei continuare ad immaginare che ci siano poche cose belle quanto un gol decisivo sotto la Maratona nei minuti finali di una gara. Forse è più giusto crederci “tout court” e ed essere certi nel profondo del cuore che funzioni davvero piuttosto che chiamarla, banalmente, scaramanzia. Perchè se per scaramanzia intendiamo , per esempio, la cerata gialla di Spinelli, allora se funzionasse davvero il Livorno avrebbe già vinto tre Champions League! Alessandro Costantino

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