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columnist
Più o meno nella stessa fase di ogni stagione, il tifoso granata giunge dopo varie elucubrazioni, ad esaminare il problema allenatore. Gioco e risultati procedono al di sotto delle aspettative ed allora con chi ce la prendiamo? Con l'allenatore, perché verso il presidente il disappunto di una parte dei tifosi è strisciante e costante. Contro la Spal, al di là delle scelte tattiche e del livello dell'avversario, il Toro ha mostrato ciò che sa fare (difendere) e ciò che fa con molta fatica (attaccare). Come detto cento volte, abbiamo poca tecnica e qualità, rarissime giocate smarcanti, pochi calciatori che saltano l'uomo, gli esterni che sono degli atleti fisicati dai piedi e dalle giocate limitate. Comunque non abbiamo perso nonostante l'inferiorità numerica. Il Toro da trasferta ha totalizzato 15 punti su 31.
Mazzarri non l'ho mai amato e lo reputo professionalmente in evidente parabola discendente, sfinenti poi le sue lamentele sugli arbitri, c'è un però, un altro tecnico, e quale, da questa squadra tirerebbe fuori di più? Penso all'Atalanta, che gioca come tutti noi vorremmo giocasse il Toro, con un blocco unico società, tifosi, ambiente, allenatore. Lo ha, se si è creato da solo, per caso, non lo so, però la loro intensità e l'abilità di gioco è di livello superiore alla nostra (anche se i punti in più sono pochi). A noi manca questa compattezza, da una parte ci sono i tifosi contro Cairo, con validi motivi per carità, ci sono quelli contro l'allenatore, quelli contro il direttore sportivo (inutili gli acquisti dei vari Pryma, Vesovic, Caceres, Damascan ecc.) e dall'altra parte abbiamo una società "insensibile" con un foglio di excel al posto del cuore. Ventura proponeva un calcio noioso, Sinisa spregiudicato e tatticamente inadatto, Mazzarri lamentoso e difensivista, Gasperini, non andava perché gobbo, dunque immolato l'allenatore di turno, Zaza si metterebbe a far gol invece di falli inutili e stupidi, Lollo gestirebbe palla con la suola come Maicon, Baselli avrebbe il dinamismo di Gerard, ecc.?! il calcio è un cocktail di ingredienti difficilissimi da dosare, quello che non dovrebbe mai mancare è l'appartenenza, la partecipazione, l'emozione. Senza cuore e passione si vive narcotizzati. Noi tifosi invece abbiamo un cuore enorme ed è per questo che vinciamo comunque, cerchiamo sempre il bello del Toro!
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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