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columnist
Nell'ultima settimana, insieme ad un caldo infernale, a mettere in apprensione noi tifosi è stata l'idea di un altro ritorno di fiamma, da parte di un riccioluto ex campione, ex quasi re di Torino, ai piedi del quale la tifoseria si era inchinata più e più volte. Fiamma spenta, fortunatamente, in favore di una deviazione verso altre destinazioni.
Ora, tirato un sospiro di sollievo, volevo ragionare su quello che poteva rivelarsi come l'ennesimo amore di ritorno. Non voglio nemmeno provare a riprendere il discorso del modo in cui il talentuoso Alessio ha deciso di volare verso altri scenari, compresi messaggi incauti, ormai da tutti fin troppo commentati. Io personalmente a suo tempo l'ho davvero adorato, sotto la guida del suo "maestro" ci ha regalato delle vere perle, affiancato all'altro gemello del gol versione moderna. Le sue giocate per il Toro sono state puro spettacolo, e la corsa di quel campionato terminata con il rigore sbagliato e le sue lacrime, hanno reso il suo saluto davvero difficile .
Ma sono passati tre anni, il Toro è cambiato, fondamentalmente deve esserlo. Se già due anni fa un altro amore di ritorno è stato un semplice trampolino verso altri lidi, una strada per riscattarsi dopo non essere riuscito a concretizzarsi altrove, oggi sarebbe davvero un assurdo, considerando che questo non è lo stesso Toro, non è lo stesso mister, e lui non è lo stesso Alessio Cerci.
E'necessario guardare al futuro, non voltarsi indietro. E infatti: il nostro mercato come sta procedendo? Direi davvero a rilento e tutto questo comincia a risultare preoccupante. I reparti che avevano necessità di essere rinforzati, al momento non sembrano essere considerati, e il ritiro è alle porte. Dov'è il nuovo Toro?
Buonanotte granata...
Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 33 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.
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