columnist

Il Toro e un mercato che non scalda

Il Toro e un mercato che non scalda - immagine 1
Occhi Sgranata / Torna la rubrica di Vincenzo Chiarizia: "Ad un mese esatto dalla fine del calciomercato e dall’inizio del campionato mancano ancora diversi tasselli"
Vincenzo Chiarizia

Nella giornata di ieri abbiamo assistito all’esaltazione della differenza tra le due squadre di Torino. Da un lato lo strapotere di una società economicamente florida, che non si tira indietro per assestare colpi di mercato impressionanti e che presenta la stella mondiale del momento: Cristiano Ronaldo. Dall’altra parte c’è il Toro, una società non ricca come la prima, ma solida e potenzialmente ai livelli di Lazio, Fiorentina e Sampdoria, che invece presenta Damascan. Intanto nel firmamento del calcio italiano Bari e Cesena, due società storiche, vengono dichiarate fallite.

Tornando al riferimento alla squadra blucerchiata, la prendo come esempio solo per gli sforzi economici che il presidente Ferrero fa nonostante le cessioni floride. Ad esempio l’anno in cui i blucerchiati hanno ceduto Patrick Schick e Skriniar, hanno ingaggiato Zapata, e oggi, dopo aver ceduto Zapata e Torreira hanno intanto preso Jankto, centrocampista ambito da diversi club, accostato addirittura anche al Toro. Il mercato non è ancora finito e dunque tutto è possibile. Con questo voglio dire che il rendimento di una squadra non è dato soltanto dall’andamento del mercato, ma è evidente che nel mercato estivo l’impegno della società si evince dagli acquisti che arrivano. Quindi dicevamo, mentre la Sampdoria con una trattativa piuttosto rapida si assicura Jankto, il Toro fatica per tesserare Krunic (!!) dell’Empoli. Si sta dunque scrivendo l’ennesima puntata della terza telenovela estiva: dopo Verissimo e Bruno Peres ecco anche l’empolese Krunic.

Inoltre i tifosi che difendono a spada tratta l’operato societario, viste le vicende di Bari e Cesena, da ieri sono tornati a sventolare la bandiera terrorista del fallimento. Ma come scrivevo poco più su il tifoso “critico” non pretende Cristiano Ronaldo, vuole solo che il Toro sia più risoluto e convinto, esattamente come la Samp o la Lazio, con quest’ultima che alla fine riesce a mettere su formazioni che sistematicamente finiscono davanti ai granata.

Ed invece ad un mese esatto dalla fine del calciomercato e dall’inizio del campionato, al Toro mancano ancora due terzini, due-tre centrocampisti di valore maggiore rispetto a quelli presenti in rosa, e un calciatore che possa essere un rincalzo decente di Belotti. Su quest’ultima casella non credo che possa essere occupata da Damascan, altrimenti vorrebbe dire che la vicenda Sadiq non ha insegnato nulla.

Inoltre quale destino per Niang e Ljajic? Sembra che gli ultimi due grossi investimenti delle due precedenti sessioni estive siano di troppo per Mazzarri, o quanto meno non siano essenziali. Infatti sembra che il tecnico granata voglia far giocare Baselli a ridosso delle due punte – che presumibilmente saranno Belotti e Falque – come Hamsik nel suo Napoli. Dunque né il serbo e né il senegalese sembrano far parte del progetto. Solo che i compratori latitano e, soprattutto, qualora dovessero partire questi due giocatori, tra cui Ljajic che è il giocatore più tecnico che il Toro ha in rosa, mi aspetto l’arrivo di un top player che possa consentire alla squadra di alzare l’asticella. Diversamente sarebbe un ridimensionamento acclarato che farebbe del male al Toro e a tutto l’ambiente.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.

tutte le notizie di