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Il Toro, il mercato di gennaio e l’Europa

Vincenzo Chiarizia
Occhi Sgranata / Torna la rubrica del nostro Vincenzo Chiarizia: "Possiamo credere anche noi all'Europa?"

Il Torino di Walter Mazzarri ha chiuso il girone di andata del campionato di Serie A al nono posto con 27 punti, a sole due lunghezze dalla settima posizione. Dunque l'Europa è veramente a portata di mano, come lo era nella passata stagione. L'anno scorso il Toro aveva 25 punti, ma era nella stessa condizione: era sì al decimo posto, ma era sempre a -2 dal settimo. Quello che è diverso rispetto alla stagione scorsa, oltre alla posizione in classifica e ai due punti in meno ottenuti rispetto a quest'anno, era il momento che stava vivendo il Toro di Mihajlovic. In campionato c'era stato il ko di Firenze che aveva già messo il tecnico serbo sulla graticola, e Cairo non aveva la benché minima intenzione di investire in un progetto al quale ormai non credeva più. Prova ne fu la lunga telenovela Donsah conclusasi con la telefonata mancata dal giocatore perché, stando a quanto dichiarato da Cairo e Mazzarri, pare che il giocatore stesse dormendo. Giunse dunque a fagiolo, per la dirigenza granata, la sconfitta nel derby di Coppa Italia, per sollevare Mihajlovic dal suo incarico.

Quest'anno però la situazione è leggermente diversa. La squadra in difesa e a centrocampo è più forte, merito sicuramente di mister Mazzarri. Tuttavia in attacco il Toro ha dimostrato di avere le polveri bagnate e qui Mazzarri deve ancora trovare la quadra. Ad onor del vero quest'anno nel girone di andata i granata hanno segnato 24 gol, solo uno in meno rispetto alla passata stagione, campionato funestato dagli infortuni del Gallo sostituito dall'impalpabile Sadiq. Mentre, come detto, per quanto riguarda il contributo offerto dalla difesa granata, la differenza di rendimento è evidente: 19 gol subiti quest'anno contro 27 della passata stagione.

Tornando al reparto avanzato, sarebbe servito un calciatore tecnico come Ljajic(non per forza lui!) capace di servire meglio le punte? Io ritengo di sì. In estate, una volta ceduto il fantasista serbo, si è deciso di investire su Soriano, giocatore diverso dall'attuale trequartista del Besiktas, ma pedina che ha mostrato in passato numeri importanti. L'ex Samp e Villareal non ha reso in granata, si è anche inimicato la piazza con quei like nel post derby e la cosa migliore fatta dallo stesso giocatore nella sua esperienza sotto la Mole, è stata quella di lasciare il Toro. Però per quanto si è creduto che Soriano potesse farci fare il salto di qualità, occorre adesso che l'italotedesco venga sostituito con un'alternativa utile alla causa granata. Credo che non sia accettabile che la rosa resti così com'è, soprattutto per quei due punti che ci separano dall'Europa. Sarebbe davvero un peccato buttare all'aria anche in questa stagione l'occasione di poter agguantare l'Europa League. Aggiungo poi che pensare di ridursi al 31 gennaio, per eventualmente prendere l'alternativa di Soriano, sarebbe l'atavico difetto delle sessioni di mercato dell'era Cairo che non hanno mai fatto bene al Toro.

Di certo il mercato di riparazione di gennaio svelerà le reali intenzioni della dirigenza granata e cioè se vorrà puntare sul serio all'Europa League oppure no. Una sessione invernale avara di investimenti rappresenterà un brutto messaggio per la piazza. Ad esempio il Milan crede all'Europa e prende Paquetà. La Fiorentina punta dichiaratamente all'Europa League e si rafforza con Muriel che, probabilmente, scenderà in campo domani proprio contro il Toro nel match casalingo di domani in Coppa Italia. Possiamo credere anche noi all'Europa?

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.