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Il Toro torna Toro, nel bene e nel male

Il Toro torna Toro, nel bene e nel male - immagine 1
Occhi sgranata / I granata ci credono e corrono fino all'ultimo: che bel vedere
Vincenzo Chiarizia

Ne abbiamo già parlato su queste colonne, ma il gol di Iago Falque a Benevento è bellissimo. Non tanto per l’azione che è stata comunque di pregevole fattura, ma per la voglia che giocatori come lo stesso Iago Falque, Ljajic e Belotti hanno messo in campo anche nell'ultimo minuto. L'autore del gol si è abbassato nella propria metà campo fino a fare il vertice basso, ha aperto per Ljajic anche lui abbassatosi all'altezza della mediana, mentre Belotti con il suo taglio ha aperto lo spazio all'inserimento di Iago Falque che ha compiuto uno scatto da centometrista per ricevere l’assist delizioso del serbo e battere finalmente Belec! Un coast to coast pazzesco per il giocatore spagnolo che ha dato il via e ha chiuso l’azione del gol. Davvero un’immagine bellissima. Vedere correre i giocatori fino all'ultimo secondo è proprio roba da Toro che purtroppo nel recente passato non sempre è capitato di vedere. Questo è il segno che qualcosa sta cambiando nel Toro e il merito è della società, che ha accontentato Mihajlovic e dello stesso mister che pretende tanto dai suoi giocatori soprattutto sotto il punto di vista caratteriale.

Colpisce poi il secondo clean sheet di Sirigu. Il portierone sardo si è superato a Benevento e non so se con Hart, portiere che personalmente ho amato e amo tutt'ora, avremmo portato a casa la vittoria. Oggi il Toro ha un campione in porta, un giocatore di esperienza internazionale e di sicuro valore. È dai tempi di Matteo Sereni che il Toro non ha un portiere che riesce a dare sicurezza a tutto il reparto. Sirigu però è molto più forte ed è vero che trasmette tranquillità alla sua squadra, ma è altrettanto vero che è anche rassicurato dai due centrali del momento, Moretti e N'Koulou, che stanno dimostrando di avere ancora tanto da dare ad alti livelli. Spero presto di vedere Lyanco e Bonifazi, ma intanto godiamoci questi due pilastri che fino ad ora hanno concesso solo la rete di Bologna.

Dunque come da DNA il Toro corre fino all'ultimo e lotta, vince credendoci fino alla fine, soffre e si difende egregiamente, ma se non fosse colpito dalla sfortuna non sarebbe Toro. Mi riferisco a Obi e Acquah che hanno subito entrambi un infortunio muscolare. Questa iella mi riporta con la mente alla stagione 1997/1998 quando in serie B, nel big match Torino-Salernitana vinto dai nostri granata per 1 a 0 grazie alla rete di Carparelli, si infortunarono nella stessa partita Citterio, Sommese e Brambilla, tutti per una distorsione al ginocchio con interessamento per i legamenti. Caso più unico che raro che però solo il Toro riesce a far succedere. E a Benevento ci è quasi riuscito nuovamente. Dispiace soprattutto per Obi perché stava finalmente vivendo un buon periodo di forma e cominciava a diventare prezioso per lo scacchiere di Sinisa Mihajlovic. Il responso però e questo proprio non ci voleva per il ragazzo e per il suo umore. Speriamo torni più forte di prima.

Ad ogni modo il gruppo è unito e si vede. C'è chi in passato ha maliziato su un dualismo tra Iago Falque e Belotti, ma al Vigorito abbiamo assistito ad un'esultanza di gruppo che fa ben sperare nella solidità e nell'unione di intenti della squadra, che saranno molto utili per superare i momenti difficili nel corso del campionato.

Infine ho apprezzato tanto le parole del mister e del presidente nei confronti della squadra avversaria. Entrambi hanno esaltato la prestazione del Benevento e hanno ammesso che i giallorossi non hanno meritato la sconfitta. È davvero raro sentire un vincente ammettere che l’avversario non abbia meritato di perdere o almeno io non ho memoria di dichiarazioni di questo tipo. È bello perché intanto si dice la verità, poi perché non c'è nulla di male ad ammettere che gli avversari non hanno affatto demeritato e poi credo sia anche un gesto molto signorile che aiuta a distendere gli animi. Quando si dice che le parole degli addetti ai lavori possono, anche involontariamente, istigare alla violenza, ci si riferisce anche a questo. Se la serietà, la serenità e la sportività partono dai protagonisti, gli episodi spiacevoli verranno ridotti.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata

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