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columnist
Tanto tuonò che piovve. Finalmente Andrea Belotti ha rotto il silenzio e per una volta l’ha fatto senza utilizzare le classiche frasi di circostanza. Il capitano granata ha risposto in maniera decisa alle indiscrezioni che parlano del centravanti della nazionale come di un caso o addirittura di una patata bollente. Si è parlato addirittura di gelo tra Cairo ed il centravanti granata, con la smentita di quest’ultimo. Fa piacere vedere il Capitano battere un colpo, perché purtroppo per una parte del tifo granata sembra che Belotti stia vivendo quest’annata in maniera più distaccata rispetto alla stagione precedente.
La tiratina di orecchie che mi sento da fare al Gallo è il suo lungo silenzio interrotto solo recentemente. Troppo poco per chi indossa la fascia da capitano. Certo è vero che deve parlare sul campo come tutti i giocatori, ma è altrettanto vero che il capitano oltre a portare al braccio la fascia, ha l’onore e l’onere di trasmettere i valori del Toro e di rappresentarlo in occasioni pubbliche. Questo silenzio ha gonfiato le chiacchiere sul giocatore che ha nello spogliatoio un peso decisamente diverso rispetto a quello di alcuni compagni. Io non giudico il giocatore per lo scarso rendimento di questo anno, perché sono sicuro che sia il più forte centravanti italiano che sta vivendo un periodo difficile dovuto ai due infortuni e alla delusione mondiale. Il tifoso però ha bisogno di sapere che il suo capitano non abbia la smania di sfilarsi la fascia e la maglia granata, ma che anzi dimostri affetto e amore per la sua squadra di appartenenza. O quantomeno che, da professionista qual è, rispetti tutti gli impegni che la fascia gli impone.
Ad esempio prendiamo Simone Verdi. L’ex granata oggi ha espresso il gran rifiuto verso il Napoli. Alzi la mano chi ci avrebbe scommesso. E’ vero che le riserve sulla panchina del Napoli vedono raramente il campo come possono dimostrare Maksimovic e Giaccherini - due giocatori che tra l’altro in occasioni diverse hanno mancato di rispetto alla nostra maglia - e dunque è normale che un giocatore ci pensi due volte prima di accettare quell’offerta. Soprattutto se nello scacchiere di mister Sarri ci sono giocatori inamovibili nel suo ruolo. Dunque mi farebbe enormemente piacere se Belotti facesse una conferenza stampa come quella di Verdi che, pur apprezzando l’interessamento del Napoli, ha deciso di restare in rossoblù consapevole del fatto che non è detto che lo stesso treno ripassi a giugno. Certo la situazione di Belotti è ora diversa, ma oltre al tweet, vorrei una conferenza stampa in cui lui dica apertamente quello che pensa, che confermi l’assenza totale di problemi con la società, che non è né una patata bollente né un caso, e che vuole portare il Toro in Europa.
Perché è necessario? Perché presentarsi di fronte ai giornalisti e rispondere tranquillamente alle domande darebbe a lui maggior credibilità nello smentire il distaccamento che molti vedono in lui, magari sbagliando, dalla maglia granata. Ovviamente il fatto di voler essere sicuri della piena guarigione del suo ginocchio è sacrosanto, visto che in autunno si è cercato il recupero lampo che non ha giovato né ai suoi obiettivi personali, né al Toro in termini di gol né al giocatore stesso visto che ha avuto un secondo infortunio. Va da sé che se il Toro dovesse raggiungere l’Europa League sarebbe più semplice convincere Belotti al rinnovo contrattuale. Potrebbe essere un gesto di amore e fiducia quello di rinnovare oggi il contratto a cifre consone per il Gallo granata, ma allo stesso tempo è normale che la società attenda di rivedere il Belotti dell’anno scorso.
Purtroppo per zittire i rumors sul suo conto ci serve ben altro che un semplice tweet.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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