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L'EDITORIALE

Il vero rammarico del Toro

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La sconfitta contro la Lazio è un risultato casuale. Se la squadra si fosse espressa così contro Cagliari, Verona e Salernitana…
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino si lecca le ferite dopo la sconfitta contro la Lazio; per la grande attesa che circondava questo match non può non far male a squadra e ambiente, soprattutto per come è arrivata. Il risultato, però, è stato assolutamente casuale: questione di centimetri, quelli che hanno fatto finire la palla di Sanabria sul palo e il tiro di Cataldi in fondo al sacco. Nel calcio esistono le partite così. È la dura legge del gol, cantavano gli 883, e di certo non è la prima volta che una beffa simile capita al Torino.

Ha ragione Juric a dire che, se il Toro è quello visto ieri sera, allora può essere competitivo contro tutti, perché non può girare sempre così male. Il vero rammarico va ricondotto ad altre sfide, quelle giocate contro avversarie decisamente meno qualitative. Pensiamo alle partite casalinghe contro Cagliari, Verona, Salernitana, Udinese: quattro punti raccolti sui 12 disponibili e probabilmente meno occasioni da gol create in tutti e quattro i confronti messi insieme rispetto al match contro la Lazio. Vero che ogni partita è diversa, cambiano gli avversari e così lo stile difensivo di ognuno di loro, ma spesso è anche questione di approccio mentale: la partita contro la Lazio è stata interpretata bene, è un peccato che la voglia di vincere vista contro i biancocelesti non si sia vista nelle occasioni sopra citate.

Ora la squadra ha l’occasione di dimostrare maturità e carattere: questa botta fa male, ma sarebbe sciocco ritenere chiusa la corsa europea a quattro punti dal settimo posto e a tredici giornate dalla fine (considerando anche che il ranking Uefa potrebbe allargare a fine stagione il lotto delle squadre italiane in Europa). Il fatto che si giochi subito può aiutare a voltare pagina in fretta: fra tre giorni c’è la Roma, squadra in netta crescita e assolutamente temibile. Ma il Toro visto contro la Lazio può guardare dritto negli occhi qualsiasi avversario.

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