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columnist
"La vittoria a San Siro è arrivata con una bella reazione e anche un pizzico di fortuna negli episodi decisivi (ogni tanto possiamo averla anche noi). Va detto, però, che i problemi cronici che la squadra ha evidenziato durante la stagione non sono affatto spariti: nel primo tempo si è visto un Toro anemico e incapace di reagire allo svantaggio che ha prodotto zero occasioni da rete, mentre dopo il rigore di Belotti, con doppia superiorità numerica, la squadra è parsa impaurita e, invece di affondare e cercare il gol della sicurezza, ha lasciato troppa iniziativa ai rivali ridando loro coraggio e rischiando persino una beffa nel finale che avrebbe avuto a dir poco del clamoroso.
"Questi 3 punti (di platino) si possono proprio definire i punti della tranquillità, in quanto quasi certamente allontanano gli spettri di retrocessione che avevano iniziato a manifestarsi dopo le recenti prestazioni e visto il non facile calendario che attendeva il Toro nelle prossime partite. Si può dire che questa vittoria sistemi la classifica ed essendo arrivata contro una big dà, a questa stagione quasi anonima, un pizzico di prestigio.
"Vincere a Milano con l'Inter per il secondo anno consecutivo (a memoria non ricordo sia accaduto negli ultimi 40 anni) oltre che dare tranquillità all'ambiente, contribuisce anche ad aumentare i rimpianti per una stagione che avrebbe potuto e dovuto essere migliore, specialmente per gli investimenti fatti nel mercato e per le conferme dei big della rosa. Vien da chiedersi dove sarebbe il Toro se avesse giocato con la solidità e il cinismo del secondo tempo di domenica sera e per quale motivo in certe partite è parso spaesato e distratto, soprattutto in partite sulla carta molto più abbordabili.
"Ci sono ancora 7 partite per provare a fare più punti possibile e cercare, quanto meno, di arrivare nella parte sinistra della classifica. Per farlo bisognerà, però, confermare il secondo tempo di San Siro, se no si sarà sempre punto e a capo.
"Alla prossima dal vostro Psicologo del Toro!
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