Certo la difesa dell'orticello Torino è un buon movente, ma non mi pare abbastanza, o quanto meno non mi pare sufficiente a scaldare il cuore di un presidente che non è noto per essere un tifoso appassionato e viscerale. Vorrei illudermi che il presidente si stia spendendo così tanto perché prevede una presenza fissa del Toro in Europa nelle prossime stagioni e dunque ci tiene a che le porte delle coppe restino il più aperte possibili per ottenerne un beneficio pro domo sua. Però l'Europa è stata frequentata solo una volta dal suo Toro e anche quest'anno è ancora da conquistare sul campo in queste tre ultime giornate, quindi ben lontana dall'essere una certezza (a proposito, se malauguratamente non ci si qualificasse, della rosa attuale cosa accadrebbe, smantellamento o rilancio?).
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La crociata di Cairo e il futuro del Toro
C'è quindi una doppia chiave di lettura per spiegare gli ultimi accadimenti: la prima vede un presidente ambizioso, con amicizie di peso nel calcio internazionale, che si espone per il futuro europeo del suo Torino, la seconda un abile politico che cavalca un tema molto sentito dalla massa di tifosi scontenti e che gli garantisce visibilità e prestigio a livello personale. Ovviamente mi auguro che sia la prima la versione più vicina alla realtà, più che altro perché sono sempre in attesa che gli allori raccolti in questi anni dal presidente si bilancino prima o poi con quelli che raccoglierà la squadra e, di conseguenza, i suoi tifosi, cioè noi. La prima cartina tornasole delle mosse presidenziali, comunque, saranno gli arbitraggi delle prossime tre partite: da lì capiremo già molto della bontà o meno, in sede di stanza dei bottoni, della strada intrapresa da Cairo. Sperando per una volta di vedere un finale diverso dal solito…
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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