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L’arc en ciel di Sclosa
Sclosa dipinse un arco perfetto, lanciando Graziani in contropiede nella terra di nessuno, dove nessun avversario belga trovò la forza di opporsi.
È solo la storia di una partita, per di più ritorno dei Trentaduesimi di Finale, cioè primo turno, della Coppa UEFA 1980-81.
Torino - RWD Molenbeek 2-2 (dopo i tempi supplementari).
Allenatore del Torino: Ercole Rabitti. Mago dei giovani, quasi suo malgrado sulla panchina della prima squadra. A descrivere chi è stato e cosa ha rappresentato Rabitti nel calcio insegnato e vissuto, valgano le parole di Emiliano Mondonico :"Mai nessuno mi ha insegnato cose di calcio che già non sapessi. Tranne Ercole Rabitti".
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In una serata di settembre, quelle in cui si sta ancora bene fuori ma che con un po' di foschia annunciano l'autunno, voglia di cene e di pallone, sotto i portici della mia città si commentava il successo del Toro nella partita di andata a Bruxelles, 1-2, contro il Racing White Daring de Molenbeek. A De Wolf al 42' avevano risposto Mariani al 61' e Graziani al 68'. Eravamo non dico euforici ma entusiasti, per andare a goderci qualche partita di Coppa, soprattutto per superare la delusione della immeritata eliminazione subita da parte dello Stoccarda nella stagione precedente.
Quindi l'atmosfera della partita di ritorno si configurava dolce e meno carica di tensione del solito.
Prima del fischio d'inizio Boskamp, il loro calciatore più rappresentativo, si era presentato con un gesto molto bello, regalando un mazzo di fiori ad un tifoso granata in carrozzella a bordo campo.
L'atmosfera rilassata del "tanto abbiamo già vinto là e i goal in trasferta valgono il doppio" si mostrò particolarmente ingannevole.
Alla rete in apertura di Vincenzo D'Amico, che al 2' avrebbe spianato ulteriormente la strada verso la qualificazione, il Racing White Daring rispose con De Bolle al 69'. Ma soprattutto fece riscontro un atteggiamento timoroso dei nostri ed una prestazione nettamente insufficiente di Michael Van de Korput nel ruolo di libero, fino alla sua autorete a dieci minuti dal termine. Un disastro.
E così si prospettarono i tempi supplementari.
I supplementari di Francesco Graziani, che lottò con una combattività straordinaria.
E poi Claudio Sclosa, uno dei nostri biondi del vivaio, subentrato all'87' ad Eraldo Pecci, a metà campo dipinse un arco perfetto, un arcobaleno nella notte del Comunale a lanciare il nostro numero 9 verso la porta avversaria. Graziani s'involo' a siglare il punto del pari definitivo e della qualificazione al turno successivo.
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Al termine, avviandosi verso gli spogliatoi sotto la Maratona, Boskamp abbandonava lentamente il campo con la maglia sulla spalla. Aveva dato tutto e accettava la sconfitta.
Vincere non è l'unica cosa che conta.
Ora Claudio Sclosa torna a lavorare con il Torino, nel ruolo di coordinatore dell'area scouting nel settore giovanile. Più precisamente con un focus sulle formazioni Under 12, 13, 14 e 15, soprattutto sul territorio piemontese.
Gianni Ponta, chimico, ha lavorato in una multinazionale, vissuto molti anni all’estero. Tuttavia, non ha mai mancato di seguire il “suo” Torino, squadra del cuore, fondativa del calcio italiano. Tra l’altro, ha scoperto che Ezio Loik, mezzala del Grande Torino, aveva avviato un’attività proprio nell’ambito dell’azienda in cui Gianni molti anni dopo sarebbe stato assunto.
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