00:54 min

toro

La prima vittoria (con brivido finale) del Toro sul Genoa: devastanti Lukic e Singo

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Le opinioni - Controcorrente / I granata vincono con merito ma occhio a non illudersi troppo

Testa bassa e pedalare: questo deve essere il leitmotiv per i granata di Giampaolo, dopo la vittoria meritata contro il Genoa. Una partita che ha dimostrato come il Toro, con compagini di un livello medio basso, può giocarsela bene e vincerla. Certo quel brivido finale, dopo un 2 a 0 acquisito per oltre 90 minuti, avrà fatto fare chissà quale soprassalto ai tifosi e allo stesso allenatore granata. Quasi da non credersi l'harakiri che si stava quasi verificando quando mancavano tre minuti alla fine della partita. Una deconcentrazione finale che poteva costare cara e che in futuro con squadre più attrezzate sarebbe da evitare.

Proprio per questo motivo questa vittoria ha, sì, un grande valore perché ha consentito al Torino di smuovere la classifica e uscire dall’ultimo posto, penoso e desolante e accrescerà nella squadra la consapevolezza di poter fare di più. C’è un "ma" molto grande, quello che riguarda per l’appunto una retroguardia (tra centrocampo e linea difensiva) che va spesso in tilt nei minuti finali. È la paura che fa tremare le gambe e che si insinua nella mente? Poi c’è da constatare con obiettività che il Genoa si è rivelata squadra poco ostica e pericolosa, con un attacco che per 90 minuti non ha mai dato alcun fastidio a Sirigu e ai due centrali Lyanco e Bremer che hanno praticamente giocato nell’ordinaria amministrazione. Infatti il centrocampo granata soprattutto nel primo tempo ha dominato il campo e gli avversari e anche per molti tratti del secondo tempo. Già, perché nei secondi 45 minuti, qualche spunto in avanti i rossoblù lo hanno tentato anche se la poca consistenza di Pjaca e di Scamacca hanno reso tutto facile al Toro.

Quel brivido finale però deve far riflettere perché se al gol preso si affianca una sbandata successiva e si va in confusione con la paura di essere raggiunti la prossima volta con minuti in più da giocare potrebbe poi verificarsi ciò che si è già visto contro Sassuolo e Lazio. Vincere, per giunta con una prestazione maiuscola, è già un passo in avanti così come il passo importante. E Giampaolo questo passo lo aveva già compiuto quando da Reggio Emilia in poi ha deciso di inserire un Lukic in più per dare equilibrio e supporto offensivo.

Contro il Genoa i movimenti di Lukic senza palla su tutta la linea d’attacco granata hanno portato imprevedibilità, condita poi da un bellissimo gol, il terzo consecutivo, e da un quasi gol rubatogli da Pellegrini. Ma Lukic non è stato solo gol: ha anche confezionato un bell’assist per Belotti, che in scivolata ha mandato alto e tanti recuperi in mediana. Il merito, la qualità di Lukic è il sapersi inserire nelle difese con i tempi giusti. Capacità che non si scoprono adesso ma su cui c'erano stati dei segnali già nei due precedenti campionati. Come non ricordare il gol nel derby? L’unica differenza è l’aver trovato un allenatore che lo sta facendo giocare con continuità e in un ruolo che gli si addice. Difficile non parlare di Singo, una vera forza della natura. Portato e scoperto da Petrachi - come Lukic d’altronde e Bremer, tre giovani che potrebbero essere il futuro del Toro - il numero 17 granata contro il Genoa è stato devastante sulla fascia destra, sia in fase di costruzione che difensiva (salvando anche un gol praticamente fatto). Quello che ha impressionato è la sua capacità sia tecnica che atletica. E ha sorpreso ancor più la sua intelligenza tattica perché spesso i giovani sono tentati dell’esaltazione di una giocata di poi perdersi nel posizionarsi sul terreno di gioco, Singo invece ha tenuto il campo con grande maturità, senza fare neanche una pausa. Per quanto riguarda Belotti se non ha segnato ha in realtà disputato una delle migliori partite giocate quest’anno, profondendo grande impegno. Tutti in campo a Marassi hanno fatto quello che dovevano fare, adesso li si aspetta per una conferma già domenica contro il Crotone, dove sarà necessario dare continuità nella prestazione e nel risultato.