Ancora una prestazione imbarazzante del Toro in casa, questa volta contro il Frosinone. L'ottavo 0-0 del campionato, primi assoluti in una classifica nella quale non avremmo voluto primeggiare. Proprio quando avremmo dovuto fare la differenza dando tutto e cercando ad ogni costo la vittoria, ci siamo letteralmente spenti. La verità è che senza i gol di Zapata non segniamo manco morti. E non è solo un problema di poca qualità nei cambi (lo diciamo dalla campagna acquisti do giugno scorso): la doppia scelta di far giocare accanto a Zapata un evanescente e pasticcione Okereke dal primo minuto, con Tameze per l'ennesima volta braccetto destro, ci ha lasciato subito contrariati. E si è visto nel corso del match quanto fosse sbagliata. Ilic, rientrato dopo l'infortunio, ha passeggiato per il campo come un fantasma. Zapata era solissimo davanti e dalle fasce non arrivava gioco se non qualche sprazzo di Bellanova.
la scossa granata
Ancora uno 0-0: se non segna Zapata non vediamo la porta
Scelte di Juric incomprensibili. Non era meglio schierare Vojvoda basso a destra, Tameze in mezzo e Sanabria davanti? Contro la terzultima squadra per gol subiti (ben 63, di cui 37 in 17 partite fuori) non siamo stati capaci di fare nemmeno un misero golletto. In tutto il campionato ne abbiamo realizzati appena 31, quart'ultimi insieme al Verona, appena 5 in più della Salernitana, ultima. Un disastro totale. Frutto sicuramente di alcuni buchi nella rosa, ma ancora di più della evidente incapacità di mettere in campo una variazione tattica, un'idea per far giocare insieme le due punte, un modo per scardinare le squadre chiuse. In 17 partite casalinghe la miseria di 15 gol, 6 dei quali arrivati in due partite. Questo il magrissimo bottino granata al Grande Torino. Abbiano totalizzato in particolare zero gol in casa non contro squadroni da Champions League ma, con tutto il rispetto, contro Cagliari, Verona, Salernitana e Frosinone.
Non valgono a nulla i 17 clean sheet, se poi non riusciamo mai a metterla dentro. Ci sono due frame della partita con il Frosinone che mi hanno fatto imbestialire: la punizione completamente illogica di Ilic all'83° (cerca la porta invece di metterla in mezzo) e Bellanova all'85° che tira di sinistro (mai segnato) invece di passare a Zapata appostato al limite. Certo, al 91° potevamo segnare, ma il pallone della vittoria di Zapata è stato deviato quel tanto da sorvolare la traversa (angolo peraltro non concesso, ma Duvan era in fuorigioco), e così al triplice fischio finale i quasi 24mila del Grande Torino hanno riservato fischi a Buongiorno e compagni. I granata continuano a sprecare occasioni in chiave Europa, l'ottavo posto occupato del Napoli è distante tre lunghezze ma il tempo per recuperare è sempre meno. Del match contro i ciociari va bocciato tutto, a cominciare da Juric. Salvo solo Bongio e Vanja. E la prossima è con l'Inter a San Siro, non una scampagnata. La strada sembra irrimediabilmente segnata anche quest'anno. E la rabbia è ancora più grande.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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