Di fronte a un altro settore ospiti strapieno, il Toro di Vanoli, dopo 6 risultati utili consecutivi, è caduto. Assente Ricci per squalifica, Vlašić fuori per un fastidio muscolare, Lazaro per un problema al soleo, i granata si sono presentati a Como senza tre tra i migliori delle ultime partite, oltre ai lungodegenti Schuurs, Ilkhan, Njie, Savva e Zapata. L'assenza di Ricci e Vlašić si è vista tantissimo in fase di costruzione e di verticalizzazione, mentre di Lazaro sono mancati gli spunti sulla fascia destra. Al di là dei vuoti, però, la differenza tra Como e Toro si è vista soprattutto sul piano della motivazione. Loro avevano un obiettivo, la tranquillità della salvezza. Noi, nonostante la grinta imposta da Vanoli, no. Ci si sono messi pure due episodi assurdi: gol subìto in una ripartenza, con la difesa che sta letteralmente a guardare e poi, al 93', annullamento del gol regolare di Ilic, a causa di un inesistente doppio tocco sul corner di Biraghi. Roba che solo al Toro capita. Fatto sta che, senza motore e con alcuni giocatori non adatti in campo, sono tornati a galla molti limiti dei granata. Pensare che si poteva tranquillamente pareggiare visto che, pur non brillando, il Toro ha avuto 4-5 palle gol non sfruttate, oltre a quella insaccata dal serbo con una rasoiata di sinistro da fuori e poi annullata dal Var. In questa circostanza, il corner di Biraghi è stato rivisto al VAR, che ha annullato, ma noi il doppio tocco non riusciamo proprio a vederlo. Sul gol subito, invece, l'uomo se lo perdono Maripan e Walukiewicz.
La scossa granata
Assenze ed errori, tornano i limiti dei granata
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Tanto che Vanoli, in conferenza stampa post match, ha detto: "Oggi siamo stati in palla, ma abbiamo lasciato un attaccante libero con 4 nostri giocatori in area. Non possiamo prendere quel gol, era a difesa schierata. Ma abbiamo ancora il vizio di marcare a zona e questo non mi piace". Tornando agli uomini fuori fase, Gineitis a destra davanti, a piede invertito, non gira proprio. Linetty in mezzo al campo è stato surclassato e anche a sinistra Biraghi non è riuscito a giocare in verticale, effettuando troppi scarichi. Coco, tranne un paio di scivolate, è stato troppo spesso in difficoltà. E Walukiewicz, pur con tanto impegno, non può essere il quarto a destra, perché non riesce a spingere. Per finire, Sanabria, inaspettatamente a fianco di Adams in un 4-4-2 iniziale, non si è praticamente visto. Alla fine, Vanoli ha fatto il punto partendo dall'estate: "Se prendi giocatori funzionali, le cose si possono migliorare. Sto cercando di imporre questo per il futuro, per avere ambizioni. Abbiamo sbagliato a giugno, la bravura di un allenatore è capire che cambiando qualcosa si può fare meglio". E, ancora: "Questa squadra ha voglia fino alla fine di essere sul pezzo, lo vedo ogni giorno. Abbiamo una grossa responsabilità verso i tifosi e la nostra crescita. Gli obiettivi si trovano in tanti modi, c'è in ballo il nostro futuro quindi bisogna lavorare". Ecco, vediamo di riprenderci subito.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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