C’è una cosa che mi frulla per la testa da qualche tempo. E riguarda i così detti “centennials”, i nati tra il ‘97 e il 2010, cioè i nostri figli. Sono molti i modi per chiamare questi ragazzi: Generazione Z, IGen, Post-millennial, Centennials, Digitarian. Qualcuno li chiama anche “plural”. Sono in una fascia demografica molto frammentata, unita, di sicuro, dalla tecnologia: sono la prima generazione nativa digitale, cresciuta con e nei social network, potentissimi strumenti di relazione con gli altri. Spesso sono accusati di inettitudine, mancanza di fiducia nei propri mezzi e di coraggio. Oppure di essere solo smartphone-dipendenti. Ma chi l’ha detto? Senza volermi addentrare in analisi sociologiche, peggio ancora non suffragate da dati scientifici, mi limito a fare alcune domande di carattere generale sui giovani per passare poi a quelli che conosco meglio. I miei figli, i loro amici. E i ragazzi granata.
la scossa granata
Auguri a tutti i giovani. Granata e non
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Quali sono le responsabilità dei genitori e del sistema formativo? Non servirebbe maggiore fiducia loro nei loro confronti? Spesso i ragazzi si sentono dire “lascia perdere che è meglio”. Non sarebbe meglio lasciarli fare (e magari sbagliare), dato che sanno trovare benissimo le motivazioni e le idee per intraprendere e costruire il proprio futuro? Due giovani su tre vedono pessimismo nel proprio futuro. Come invertire questa tendenza?
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Se proviamo a spostarci sulla dimensione più personale e granata, queste domande hanno molte risposte. E devo confessarvi che sono molto orgoglioso dei (tanti) ragazzi che conosco. Appassionati, determinati, curiosi. Innamorati della vita, delle loro famiglie e dei loro amici. Certo, con qualche difetto (quelli gobbi, ahi loro, di sicuro…), ma belli, solari, con mille ambizioni, interessi, sogni, convinzioni e aspirazioni.
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Pensate che alcuni, molti, impazziscono addirittura per il Toro. Proprio come mio figlio Andrea, che oggi compie 21 anni. Auguri a te, mio grande orgoglio (granata). E auguri a tutti i ragazzi. Granata e non (oggi mi sento buono). Non ascoltateli, vivete la vostra vita a viso aperto, con coraggio e gioia.
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Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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