Dopo due splendide vittorie, contro la rivelazione Udinese e il Milan campione d’Italia, quando eravamo alla classica prova di maturità, siamo ripiombati sulla terra. Quel Toro ordinato, concentrato e a tratti spumeggiante è svanito nel nulla. A Bologna si è vista una pessima prestazione, forse la peggiore della stagione granata. Sconfitta, meritata, per 2-1 in rimonta, dopo essere stati in vantaggio sul bel rigore di Lukic (un altro lancio perfetto di Vanja per Miranchuck sul quale frana Lucumì) e aver controllato la partita nel primo tempo, ma senza squilli davanti. Ancora una volta, come segnaliamo da questa rubrica ormai da agosto, si è materializzata tutta la fragilità dell’attacco. Fuori per infortunio al terzo secondo di gioco (!!!) Pellegri (incredibili e vergognose le condizioni del campo di Bologna che ne hanno causato la distorsione alla caviglia), Juric ha messo nuovamente dentro un impalpabile e irritante Karamoh, invece di preferirgli Radonjic o Seck. Risultato? Zero tiri in porta in 97’ e un Toro che ha giocato praticamente in 10 contro 11. È chiaro che la riflessione a monte continua ad essere la stessa che, ormai stancamente, ripetiamo dalla campagna acquisti: non è possibile avere una rosa con i soli, pur validi, Pellegri e Sanabria prime punte. I due ragazzi, encomiabili per impegno e anche per qualità, continuano ad essere soggetti ad infortuni e non forniscono la garanzia di continuità. A gennaio è assolutamente indispensabile intervenire e prendere una terza prima punta che possa aiutare la squadra in questi momenti.
LA SCOSSA GRANATA
Buio pesto per il Toro. E serve una punta (repetita iuvant?)
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Da registrare che, non come scusante, ma come aggravante, per la seconda partita consecutiva, durante l’azione del goal avversario è stato ignorato un fallo evidente di Orsolini su Ricci. La manata in faccia al 21 granata è stata palese, al pari della spinta e trattenuta di Messias a Buongiorno con il Milan. Nel caso di Bologna, l’arbitro (Giua) era anche a due passi dall’azione. È ora di far sentire la voce della Società nelle sedi opportune, altrimenti continueremo ad essere penalizzati in modo assurdo e peraltro sfacciato. Per quanto riguarda i tanti, troppi errori dei ragazzi di Juric, tra i peggiori in campo, oltre al citato Karamoh, anche Lazaro ha commesso mille errori (fermandosi letteralmente e perdendosi l’inserimento di Orsolini sul primo goal avversario) e Vojvoda è stato artefice di un ingresso in campo disastroso (nervoso, si perde Posch sul secondo palo e poi si fa ammonire). Male anche il capitano Buongiorno e sottotono Vlasic.
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Domani sera si torna al Grande Torino, il giorno dopo due ricorrenze granata: l’anniversario della scomparsa del Capitano dei capitani, l’indimenticato Giorgio Ferrini, e gli 80 anni di Sandro Mazzola. Ecco, vediamo di non oscurare queste stelle contro la Sampdoria e di tornare ad essere il Toro.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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