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Dopo le urla di Juric, arrivano i primi rinforzi
Eravamo stati, purtroppo, facili profeti la scorsa settimana. Ma la lite furibonda tra Ivan Juric e il ds del Toro, Davide Vagnati, di sicuro ha prodotto almeno una prima scossa al nostro calciomercato. Sono in arrivo i primi rinforzi, dopo le new entry Radonijc e Bayeye. Ieri è stato annunciato l’ingresso di Valentino Lazaro, esterno austriaco classe ’96, dall’Inter via Benfica, squadra nella quale ha fatto bene nell'ultima stagione. La formula (ahia) è prestito con opzione di riscatto a 6,5 milioni e i nerazzurri si accolleranno parte dell’ingaggio. In trattativa quasi finale due colpi che regalerebbero tanta qualità alla trequarti del Toro, rinforzando il reparto strategico per il gioco di Juric. Aleksej Miranchuk, trequartista russo classe ’95, per il quale si è in attesa dell’ok finale da parte dell’Atalanta, dovrebbe arrivare in prestito con diritto di riscatto fissato a 12 milioni. Ma il colpo in prospettiva per il centrocampo granata è rappresentato da Emirhan Ilkhan, talentuoso e giovanissimo centrocampista turco del Besiktas, classe 2004, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni in Italia. Il Toro pagherà la clausola rescissoria del giocatore, fissata a 4,5 milioni, facendogli firmare un contratto fino al 2026. Il suo ruolo naturale è centrocampista centrale, ma può giocare anche come trequartista. In Turchia è considerato uno dei talenti più promettenti dello scenario calcistico.
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Ovviamente bisognerà vedere come saprà ambientarsi al nostro calcio e quanto spazio gli concederà il mister, ma le premesse sono a dir poco notevoli. L’altra notizia è che il Toro è tornato alla carica per il preziosissimo Dennis Praet, e sta provando ad ottenerlo dal Leicester a titolo definitivo. L’offerta, 8 milioni, è ancora però molto lontana dalla richiesta dei Foxes, fissata a 11 milioni. Tra i tanti nomi sondati per rinforzare la difesa, oltre al solito Schuurs dell’Ajax, c’è anche quello di Wout Faes, forte centrale del Reims, classe ’98 e nazionale belga, ieri rimasto in panchina nell’amichevole giocata dal Reims con il Sassuolo.
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Insomma, qualcosa si muove, finalmente. La riflessione è che il Toro visto nelle amichevoli di pre-campionato, nonostante le lacune nella rosa, di cui abbiamo già ampiamente scritto qui, ha mostrato di avere un discreto gioco e buona amalgama, e che i tre/quattro giocatori di cui abbiamo sempre parlato andrebbero quindi a fornire quel quid necessario per far fare il salto alla squadra. A soli 11 giorni dall’esordio in campionato a Monza, tuttavia, mancano ancora alcuni titolari e prime alternative valide. Dovendo fare i conti anche con gli infortuni (prima Sanabria e Pellegri, ora Izzo e Zima), è sempre più urgente chiudere le operazioni in corso e garantire al mister soluzioni adeguate in tutti i reparti. Perché quest’anno vorremmo vedere un Toro degno di questo nome.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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