Sconfitta contro l'Inter per i granata, che tagliano il traguardo con un ko dopo cinque risultati utili di fila.
Scossa Granata
Ko in casa con l’Inter. Juric resta e ora serve un Toro più forte
Ancora una volta la vittoria al Grande Torino è tabù. Perdere con questa Inter, finalista di Champions League tra pochi giorni e terza in campionato (a 72 punti) ovviamente ci poteva stare. Peraltro senza demeritare: un pareggio, per quanto inutile ai fini della classifica finale, sarebbe stato meritato per quanto visto in campo e per le occasioni create. In particolare, nel secondo tempo i granata hanno alzato l'intensità offensiva, trovando due grandi occasioni, negate da Handanovic prima e Cordaz poi, e mangiandosi un gol con Sanabria, ma ciò non è bastato per prendersi la vittoria e l'ottavo posto. Ancora tanta imprecisione sottoporta ha fatto la differenza.
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Toro che conclude il suo campionato a 53 punti, al 10° posto a una lunghezza dal Bologna e a tre dalla Viola, con un ruolino dignitoso ma non entusiasmante (14V 11N 13P, 42 gol fatti e 41 subiti). I numeri della stagione dicono che il Toro è decisamente mancato in fase realizzativa. Sono mancati almeno dodici/quindici gol allo score complessivo, nonostante l'exploit di Sanabria (12 reti, record personale). Ma, come scritto già più volte, se non siamo arrivati ottavi è anche per gli errori contro avversari molto inferiori a quello di oggi. Lo diciamo da tempo (ad esempio qui). E il rammarico è davvero grande pensando a tutti i punti letteralmente buttati via contro squadre decisamente meno dotate della nostra: Empoli, Spezia, Cremonese, Salernitana, Verona, per citarne alcune. Se avessimo messo la stessa determinazione vista in alcuni match, ad esempio contro squadre superiori come Milan, Roma, Lazio e Fiorentina, contro le quali abbiamo vinto o meritato, avremmo potuto raggiungere 60 punti.
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Tornando alla partita di sabato sera, in un inizio di match sostanzialmente equilibrato, il primo spunto è dei padroni di casa, quando Ricci al 13' tenta un bel destro dal limite mancando la porta di poco. I nerazzurri escono fuori con il passare dei minuti e spaventano la retroguardia granata al 31', con una conclusione di Lukaku smorzata da due difensori e fuori di poco. E' Singo con un bel colpo di testa su calcio d'angolo a costringere Handanovic ad una bella parata al 36', ma l'Inter prende in mano il pallino del gioco e sulla ripartenza passa in vantaggio. Brozovic viene lasciato incredibilmente solo spalle alla porta appena fuori dalla lunetta, riceve palla, si gira indisturbato e sorprende il colpevole Vanja con un mancino da fuori. Nella ripresa la prima chance è per la squadra di Inzaghi. Al 59' Brozovic calcia in mezzo una punizione, Gagliardini sbuca tutto solo sul secondo palo ma di testa non inquadra la porta. Dall'altra parte risponde il Torino con un mancino in diagonale del neo entrato Karamoh, salvato in tuffo da Handanovic, poco prima di lasciare spazio a Cordaz. Dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo anche il terzo portiere nerazzurro si rende protagonista di una parata strepitosa, questa volta su Sanabria. Assist delizioso di Vlasic per il numero 9 granata che si vede deviare in angolo da pochi passi un sinistro al volo a botta sicura. Nel finale il Toro si fa arrembante e attacca con determinazione, ma all'80' Dzeko scheggia il palo e poco prima del triplice fischio Sanabria fallisce clamorosamente sotto porta il possibile gol del pareggio, svirgolando di sinistro il bell'assist di Schuurs.
Quello che abbiamo apprezzato è che nel secondo tempo i granata hanno dato davvero tutto come avevamo auspicato (qui), e negli ultimi venticinque minuti hanno messo davvero alle strette i nerazzurri. Intensissimi gli ultimi minuti post partita, con tutta la squadra in cerchio a centrocampo ad ascoltare Juric e capitan Rodriguez per due minuti, prima della passerella sotto la Maratona che sempre ha sostenuto e incoraggiato la squadra. Intanto il tecnico Ivan Juric ha incontrato domenica Cairo preannunciando: "Sono felice qui, io e il mio staff abbiamo tanta libertà e la situazione è un po' migliore rispetto all'anno scorso - spiega l'allenatore - ma voglio capire quali sono le idee del presidente: l'estate passata è stata pesante e non devono ripetersi certe situazioni". Il rammarico per aver fallito l'obiettivo ottavo posto è enorme: "I miei ragazzi sono stati stupendi, a fine partita l'ho detto a tutti quanti - conclude Juric - e ho ringraziato soprattutto chi ha giocato poco ma si è sempre allenato al massimo". L'incontro con il presidente del Toro ha avuto esito positivo, quindi la buona notizia è che il mister croato resta al Toro. Ora bisognerà vedere come verrà impostata la campagna acquisti. Juric vuole giustamente alzare l'asticella, non vuole trovarsi più nella situazione di agosto scorso, e desidera mantenere l'ossatura del gruppo e rafforzare la squadra. Auspichiamo tutti che vengano esauditi i suoi desideri, che sono quelli di tutti i tifosi granata.Tutti noi vogliamo un Toro più forte. A cominciare dalla conferma di Vlasic e Miranchuk (Lazaro pare non rientri nei piani), ma anche rinforzando la squadra con i famosi 2-3 elementi di cui parliamo da agosto scorso. Ma c'è da giurare che arriveranno offerte per Schuurs e forse anche per Sanabria che faranno vacillare le casse granata. E allora bisognerà trovare alternative valide. È possibile poi che la società opti per un mix tra chi riscattare e chi acquistare. Anche questo, come i precedenti, è tra i temi discussi tra Juric e Cairo che dovranno essere definiti nel dettaglio nelle prossime settimane. Ora un pò di riposo per la squadra e testa al futuro del nostro Toro. Che vogliamo più forte.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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