la scossa granata

L’orgoglio granata è vivissimo. Contestato Cairo e un grande Toro batte l’Atalanta

Michelangelo Suigo Columnist 
Torna la Scossa Granata, la rubrica a cura di Michelangelo Suigo, con un nuovo appuntamento

L'orgoglio granata è vivissimo. Nel giorno della dura contestazione al Presidente Cairo, un grande Toro sconfigge 2-1 la corazzata Atalanta con grinta, bel gioco e gol. Milinkovic-Savic para un rigore (regalato da Rapuano ai bergamaschi dopo check al VAR) al 96' e salva i granata dall'ennesima beffa nel recupero, dopo quella di Milano con i rossoneri. Super prestazione di Vanja, Adams, Zapata, Ilic Ricci e Coco ma grande merito va a mister Vanoli, che ha dato brillantezza e verticalizzazioni al gioco del Toro. Gol e assist per Adams, migliore in campo, e gol bellissimo di Ilic, autore del pareggio con uno scavetto delizioso.

La contestazione da parte di diecimila tifosi, in marcia dal Filadelfia al Grande Torino all'insegna di "Vendi il Torino" e "Cairo vattene", è iniziata nel primo pomeriggio. Cairo, assente per la terza gara di fila dopo il Cosenza in coppa e l'esordio in campionato a San Siro contro il Milan, è contestato anche all'interno dello stadio, ma il calore ed il supporto della Maratona alla squadra non sono mai mancati. L'improvvisa e inattesa cessione di Bellanova, che si è aggiunta all'altra dolorosa di Buongiorno, ha scatenato la contestazione del popolo granata contro il Presidente Urbano Cairo e la società: "Il Toro siamo noi" lo striscione che apre il corteo, e "Ambizioni di un certo livello? Da 19 anni il solito ritornello...Noi non siamo in vendita", chiaro il riferimento alle parole di poche settimane fa del DS Vagnati, che prometteva che Bellanova non sarebbe stato ceduto e che avrebbe messo su una squadra competitiva. Ma poi, per fortuna, dalla protesta si è passati alla festa granata perché i ragazzi di Vanoli battono l'Atalanta in una bellissima partita, ricca di carattere, idee e bel gioco. "Abbiamo messo un altro tassello alle nostre idee di calcio: faccio i complimenti al mio Toro, con umiltà possiamo accendere i nostri tifosi", così il tecnico granata, Paolo Vanoli, festeggia la sua prima vittoria in serie A. "Di altre cose non parlo più, preferisco parlare solo di campo" continua l'allenatore a proposito della contestazione al Presidente Cairo e del clima al Grande Torino.

Dopo i due gol subiti a San Siro nel recupero, anche contro l'Atalanta si è rischiato con il rigore parato da Milinkovic-Savic: "E' un problema che i ragazzi si portano dietro da un po' di tempo, anche l'anno scorso venivano prese diverse reti negli ultimi minuti - l'analisi di Vanoli - e su questo dovremo lavorare. Vanja? E' un gran portiere che può e deve crescere, sul rigore ci vuole sempre un pizzico di fortuna e lo abbiamo avuto". Contro la 'Dea', sotto la Mole ci sono due facce dello stesso Toro: da una parte la contestazione, dall'altra c'è una squadra capace di fare l'impresa, battere i bergamaschi, dopo essere andati sotto e aver subito un rigore contro al 96', e balzare così a quota 4 al primo posto condiviso della classifica. Ilic e Adams rispondono a Retegui e poi nel finale serve il miracolo di Milinkovic-Savic per ipnotizzare Pasalic dal dischetto.

Vanoli è ancora senza nuovi difensori centrali e così ripropone Tameze braccetto di destra nel terzetto arretrato insieme a Coco e Masina, alza Vojvoda esterno destro di centrocampo con Lazaro a sinistra (non ancora pronti Borna Sosa e il neo acquisto Pedersen) e in attacco lancia Adams dal primo minuto al posto di Sanabria. I granata partono con coraggio e Lazaro ha subito un'ottima occasione che spreca, poi rischiano sugli inserimenti di Ederson e Retegui. Al 26' il vantaggio bergamasco: cross indisturbato di Zappacosta, lasciato colpevolmente solo da Lazaro, e l'azzurro italo-argentino Retegui supera Coco nello stacco aereo per l'1-0. Il cooling-break serve a Vanoli per compattare i suoi, al rientro in campo il Toro ci impiega cinque minuti per pareggiare con un'azione bellissima, con Adams bravo a premiare l'inserimento di Ilic. Velo di Zapata, assist dello scozzese che lancia in area il serbo che con un morbido tocco sotto batte Carnesecchi. Nel finale c'è ancora spazio per una respinta di Milinkovic-Savic e per una grande occasione granata, con Hien che salva sulla linea il colpo di testa di Zapata a portiere battuto. Il portiere serbo è subito impegnato da De Ketelaere ad inizio ripresa, ma i granata piazzano il sorpasso in contropiede: bellissima azione di costruzione dalla difesa, con Coco che verticalizza per Ilic, assist per Zapata che di sinistro costringe Carnesecchi al miracolo, ma sulla ribattuta c'è Adams ad insaccare a porta vuota. Gasperini si gioca la carta Samardzic, la Dea va a sbattere con Retegui contro la traversa con un tocco fortunoso e con Ederson e Pasalic contro Milinkovic-Savic. Toro e Atalanta creano azioni a ripetizione, i tre tentativi ravvicinati di Zapata, Lazaro e Adams vengono respinti dalla difesa e da un super Carnesecchi, dall'altra parte c'è bisogno di un palo esterno per salvare Vanja sul colpo di testa di De Ketelaere. Zaniolo prende il posto di Retegui a 20' dalla fine, il Toro alza le barricate ma vacilla al terzo dei sette di recupero: Rapuano concede il rigore per il contatto Lazaro-Cassa (molto dubbio perché il difensore sfiora prima la palla), dal dischetto Milinkovic-Savic ferma Pasalic con una super parata alla sua destra e mette la firma sui tre punti.

In campo si è visto un gran bel Toro, organizzato, sfrontato e che impone il suo gioco fatto di belle verticalizzazioni, veli, triangolazioni e inserimenti. Certo, la partita è stata aperta ed imprevedibile, ma il Toro ci ha messo un pizzico in più per vincerla. Mentre scriviamo, sono in chiusura alcune operazioni di mercato che appaiono piuttosto deludenti. Per colmare il vuoto in difesa arriva dall'Empoli Sebastian Walukiewicz, centrale classe 2000, per 5 milioni più 2 di bonus. Ai toscani vanno in prestito con diritto di riscatto Pietro Pellegri e Saba Sazonov. Arriva poi il difensore cileno di 193 cm Guillermo Maripan dal Monaco, in prestito con obbligo di riscatto a 5 milioni. Nell'ultima stagione il classe '94 ha disputato 25 partite tra Ligue 1 e Coppa di Francia. Per entrambi i centrali sembrano cifre molto elevate, tenendo conto del fatto che non sono titolari nelle loro squadre di provenienza. Se dovevamo spettare due mesi di calciomercato per poi prendere il 27 di agosto Walukiewicz forse era meglio tenere Alessandro Dellavalle, che invece è andato in prestito con diritto di riscatto e controriscatto al Pisa.

Intendiamoci, non critichiamo i giocatori, ma la scelta. Oltre alle uscite di Dellavalle e Sazonov, in difesa si registra anche quella di N'guessan, che passa in prestito al Crotone. Erano davvero necessari due centrali tosti per rinforzare la difesa sguarnita. Arrivano invece due rincalzi. È evidente che si è scelto di non investire altri 4/5 milioni, scommettendo sul rientro di Schuurs. Adesso non ci resta che stringere i denti e sperare davvero nel recupero più veloce possibile di Peer, oltre a quello di Vlasic e Gineitis. Ora testa al Venezia, venerdì sera in laguna: squadra che gioca bene e che ha imbrigliato la Viola.

Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.

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