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Mai una gioia. Ma ora ridiamo la scossa al Toro, con il DNA Torino

Mai una gioia. Ma ora ridiamo la scossa al Toro, con il DNA Torino - immagine 1
Torna "La Scossa Granata", la rubrica a cura di Michelangelo Suigo con un nuovo appuntamento
Michelangelo Suigo Columnist 

Mai una gioia. Andare in Europa con il 9° posto sarebbe stato quasi immeritato, ma era legittimo sperarci. Però quando c'è di mezzo il destino del Toro, i sogni quasi sempre si infrangono. E i fratelli Viola, perdendo la finale di Conference League non sono riusciti a regalarci quel piccolo sogno verso il quale avevamo ancora nutrito qualche speranza. Il rammarico viene da lontano e non può certo ridursi a rimuginare solo su questa partita. Troppi i punti buttati letteralmente via. Troppe le partite inguardabili, a cominciare da quelle con le retrocesse Salernitana, Sassuolo e Frosinone, per proseguire con Cagliari, Empoli e Verona, solo per citare forse le peggiori.

Il copione del gioco di Juric è stato troppo spesso identico e scialbo: granata anemici e poco incisivi davanti (tranne Zapata, arrivato a 12 gol), quasi assenti gli inserimenti in area e i cross dalla sinistra. Errori nei cambi e spesso anche nella formazione iniziale. Pochi lampi di gol e bel gioco: Napoli, Atalanta e Milan in casa le tre partite più belle. Però appena è arrivato qualche fischio, la narrativa di Juric è diventata "non c'è amore" e in ogni caso, "raggiungere il nono posto è un risultato inimmaginabile". Ma, ormai, l'era Juric è tramontata e sta per iniziare quella di Vanoli, reduce dal bel campionato del Venezia, neo promosso in Serie A dopo lo spareggio con la Cremonese. Intendiamoci, non è che il calcio delle squadre di Vanoli siano champagne puro. Osservando alcune partite dei lagunari, abbiamo rivisto diverse cose del gioco di Juric. Speriamo che, con gli uomini giusti, possano venire fuori cose migliori.

Vedremo, quindi, cosa sarà dei giocatori attuali e di quelli futuri. Di sicuro non ci sarà più capitan Rodriguez. Speriamo che Buongiorno, alla fine, rimanga, per ridare la scossa al Toro, in compagnia di Schuurs che sta ancora recuperando dal brutto infortunio. Il nuovo team manager, al posto di Marco Pellegri, sarà Alessandro Andreini, che lascerà la Spal (che, con lo zampino di Vagnati, sembra essere il centro dell'universo). Per il resto, tante incognite.

Nota positiva arriva dalla vitalità della comunicazione web e social del Toro. Negli ultimi mesi due ragazzi giovani e bravissimi, cresciuti sotto la guida capace di Alberto Barile, hanno dato brillantezza ai social network granata e ci stanno deliziando con visual, video e campagne sempre più interessanti. L'ultimissima è "­DNA Torino", il nuovo claim lanciato proprio oggi, che abbraccerà la stagione 2024/25. Un viaggio nella quotidianità dei tifosi del Toro, un cammino tra chi ama il color granata e lo vive a 360 gradi, ovunque e in ogni momento della propria vita. Un percorso per rappresentare il senso di appartenenza dei tifosi verso la nostra città. Perché non è da tutti avere il Toro nel loro patrimonio genetico.  DNA Torino. Geneticamente granata. Come tutti noi, come La Scossa Granata.

Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.

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