Mentalità, determinazione e concretezza. Con questa ricetta un Toro 'sporco e cattivo" espugna Venezia, grazie ad un gran gol di testa di Coco nei minuti finali. Partita difficile in un campo complicato, ancora ottimo Milinkovic Savic, benissimo Saul Coco. Il Toro di Vanoli ha tre qualità: mentalità vincente, con idee, coraggio e anche un pò di spregiudicatezza; determinazione, con grinta e voglia di portare a casa il risultato; infine concretezza, per la capacità di rendere fattibili le due qualità precedenti. È una squadra che ha subito capito il nuovo allenatore e gioca divertendosi. Magari rischia in difesa, ma a questo, per ora, ci pensa Vanja sfoderando parate pazzesche e tanta sicurezza. Certo la stagione non poteva iniziare meglio per i granata, che si trovano a 7 punti dopo tre partite toste (Milan, Atalanta e, appunto, Venezia), in compagnia di Inter, Juve e Udinese. E' prestissimo per esultare, anche perchè la prova di maturità in laguna è stata superata di poco, tuttavia si vedono delle belle cose che ci devono far sperare bene, se naturalmente si integreranno rapidamente i nuovi arrivi e si colmeranno le lacune che ancora ci sono. Intanto, ci siamo portati a casa tre punti, ed è l'unica cosa che conta. Ancor di più se arrivano in una partita che ha evidenziato qualche passo indietro rispetto al match di Milano e in casa con i bergamaschi.
La scossa granata
Mentalità, determinazione e concretezza. Questo il Toro che piace a noi
Peraltro è anche normale che questa sia la situazione: la squadra è un cantiere e in difesa abbiamo concesso troppe occasioni, così come si è vista imprecisione nei passaggi da centrocampo a salire. Ovviamente serve ancora tempo per assimilare il gioco di Vanoli, soprattutto in situazioni più bloccate come quella di Venezia. Non a caso il mister in conferenza stampa ha detto: "L'inizio di campionato ci dà fiducia, ma c'è tanto da migliorare perché anche stasera abbiamo sofferto tanto e siamo stati troppo pigri. Ho visto comunque che quando siamo andati in sofferenza siamo stati in grado di portare a casa il risultato. Questo sacrificio è nei valori storici del nostro grande club". Ottimo, a proposito di mentalità vincente, il segnale di Vanoli, che sullo 0 a 0 toglie un centrocampista (Ricci - che non voleva uscire) per una punta (Sanabria), piazzando i granata con il 4-3-3. Venendo alla cronaca, nell'anticipo della terza giornata di Serie A, il Toro batte 1-0 il Venezia al Penzo e si regala la vetta della classifica. La rete di Coco all'86 rende splendido il ritorno dell'ex Vanoli. I lagunari affrontano ad armi pari il Torino, nel quale debutta il neoacquisto Sosa. Gli indubbi protagonisti del primo tempo sono certamente i due portieri, che si sfidano a distanza a suon di interventi miracolosi. Il primo a salire alla ribalta è Milinkovic-Savic che, nel giro di un minuto, nega due volte la gioia del gol a Nicolussi Caviglia, al debutto con il Venezia. Al 19' sfiora il gol anche il Toro e Joronen salva sul tiro da fuori di Adams e la difesa sbroglia con grande affanno sul tentativo di conclusione ravvicinata di Zapata.
A più riprese Vanoli striglia i suoi giocatori, dimostrandosi insoddisfatto per il giro palla lento e la poca 'cattiveria' sulle seconde palle. Nella ripresa entrambe le squadre provano ad alzare i ritmi: il Venezia si rende pericoloso specialmente in contropiede, mentre il Toro si fa pericoloso. Al 54', su cross di Vojvoda, Ilic impegna di testa Joronen. Al 56' Ricci calcia da fuori di esterno destro ed impegna di nuovo il portiere veneziano in una difficile parata. La partita rimane abbastanza equilibrata, ma più sporca dal punto di vista tecnico. Nei venti minuti finali i lagunari sembrano più aggressivi ma sprecano due occasioni con Ellertsson e Idzes. Proprio, però, quando la partita sembra indirizzata verso il pareggio, il Toro trova il guizzo vincente all'86': su angolo di Ilic, Coco segna la rete del vantaggio, correggendo la spizzata di Masina. Chiudiamo con una rapida analisi sul mercato, al quale diamo come voto 5,5. Sono arrivati Masina, Coco, Paleari, Adams, Donnarumma, Sosa, Pedersen, Maripan e Walukiewicz. Sono usciti Gemello, Djidji, Rodriguez, Buongiorno, Popa, Passador, Seck, Bellanova, Pellegri, Sazonov, Horvath e Dellavalle. Pending Bayeye, N'guessan, Ilkhan e Radonjic. Il Toro ha organico nel quale spicca un'assenza tecnica piuttosto significativa: manca un centrale difensivo mancino. Poi, i due centrali arrivati gli ultimissimi giorni non sono all'altezza dei fuoriusciti e, infine, la cessione di Bellanova a cinque giorni dalla chiusura del mercato, dopo quella, dolorosa ma immaginabile, di Buongiorno andava evitata. Anche perché il suo sostituto, Pedersen, non è sicuramente all'altezza di Raoul. La speranza è che il miglior acquisto si possa rivelare proprio mister Vanoli: per ora ci sta mostrando di avere idee giuste e visione di gioco. E, forse, che con il materiale a disposizione, nonostante tutto può farci togliere qualche soddisfazione.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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