Per il Toro la vittoria in casa è tabù. Anche contro la Fiorentina non si è andati oltre un pareggio, ancora una volta in rimonta. La squadra granata non vince al Grande Torino da sei partite (l'ultima è stata contro il Bologna, per 1-0, alla 25esima di campionato). Solo tre pareggi (Salernitana, Monza e Fiorentina) e tre sconfitte (Napoli, Roma e Atalanta), quattro gol fatti e otto subiti. Un ruolino di marcia pessimo, che deve far riflettere. Anche perché il Toro è quindicesimo per rendimento interno, quarto per rendimento esterno. Le due cose sembrano decisamente contraddittorie. Il rammarico per il risultato di domenica, peraltro, è nuovamente grande, anche perché abbiamo subìto un solo tiro in porta (al 48'), ed è stato gol. L'1-1 di domenica, al di là del fatto che il Toro ha avuto il 56% di possesso palla e ha effettuato 4 tiri in porta contro l'unico dei viola, segnala che, ancora una volta, si poteva certamente fare di più.
la scossa granata
Per il Toro la vittoria in casa è tabù
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L'atteggiamento, alcune scelte di gioco e, come al solito, la finalizzazione, non sono state al top. Soprattutto dopo il pareggio, negli ultimi 25 minuti (+4 di recupero), era lecito attendersi un approccio arrembante, una voglia di vittoria enorme. Invece, nulla di che: l'inerzia c'era, ma è durata appena dieci minuti. Passati quelli, ci si è accontentati. La partita, peraltro, contava solo per i ragazzi di Juric. A gettare alle ortiche i possibili tre punti sono stati sicuramente i granata che, oltre a confermarsi squadra da trasferta, non sono stati in grado di approfittare di una Viola rimaneggiata, reduce dalle fatiche di Conference League a Basilea e bisognosa di rifiatare prima della finale di Coppa Italia di mercoledì sera a Roma, contro l'Inter. E invece, dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, sono stati proprio gli ospiti a trovare il gol, al primo e unico tiro in porta, al 48' con Jovic, lesto di testa ad approfittare di una disattenzione di Schuurs, che lo ha lasciato colpevolmente solo (ma in seguito ad un'azione nella quale non è stato contrastato nessuno dei fiorentini). Il Toro, dopo dieci minuti di smarrimento, ha reagito e al 66' è arrivato il bellissimo gol di Sanabria, al dodicesimo centro in granata, di nuovo record, su assist di Buongiorno, sempre più decisivo in zona d'attacco.
L'errore grave è stato di Schuurs (prima volta in campionato, ma non si può colpevolizzare il ragazzo olandese, sempre impeccabile finora), ma la partita di domenica è la rappresentazione lampante di come probabilmente in questo momento il maggiore limite siano gli esterni. L'unico cross decente lo ha fatto Buongiorno, nell'unica occasione in cui si è sganciato fino a fondo campo. Per il resto nulla da Singo e Rodriguez, partiti titolari, né da Aina e Lazaro, entrati al loro posto al 61'. Non è chiaro come mai non sia entrato Vojvoda, che sembrava essere quello più in forma e l'unico a riuscire a mettere un cross in area. Il risultato di domenica non serve quindi a raggiungere l'ottavo posto in classifica. Ora entrambe le squadre occupano la decima posizione con 50 punti, in coabitazione con il Bologna, a meno due dal Monza. Il Monza avrà il Lecce in casa, La Viola la Roma, il Bologna il Napoli. Il Torino affronterà ora fuori casa lo Spezia, a caccia di punti salvezza, nel penultimo impegno di Serie A, per poi chiudere davanti al pubblico del Grande Torino contro l'Inter.
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Laconico mister Juric a fine match: "Penso che nel primo tempo potevamo segnare, nel secondo tempo sul primo tiro della Fiorentina abbiamo subito il gol. I ragazzi hanno dato tutto, ma siamo ancora lì e andiamo avanti così. Abbiamo 50 punti, siamo andati oltre le mie aspettative: loro hanno fatto un bel gol, siamo stati bravi a recuperare". "Non abbiamo avuto la forza per provare un forcing, ma abbiamo dato tutto - ha continuato l'allenatore granata - e non ci è mancata cattiveria, al massimo qualità nell'ultimo passaggio e nel tiro". Mentre sulla Fiorentina: "Hanno 20 giocatori di alto livello, la loro è una struttura completamente diversa dalla nostra - l'analisi del croato - e purtroppo c'è un po' di dispiacere perché volevamo vincere ma non ci siamo riusciti". Belle le parole che ha riservato al nostro vice capitano, meno quelle per il numero 17 granata: "Buongiorno è in una crescita impressionante, sotto tutti gli aspetti. Ha ancora tanto potenziale. Penso che Singo abbia sbagliato alcuni ultimi passaggi, in quello deve migliorare, ma nel primo tempo ha giocato bene". Ancora due partite. Poi sarà tempo di bilanci.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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