Lo diciamo subito: la sconfitta con l'Atalanta è stata decisamente immeritata. Ai granata non è bastato un ottimo Sanabria, per la prima volta in doppia cifra. Il tasso tecnico superiore dei bergamaschi gli ha consentito di punirci con il gol mostruoso a due minuti dalla fine di Duvan Zapata, anche se in campo non si è vista questa differenza. Abbiamo fatto una partita alla pari, se non superiore, ad una squadra oggettivamente molto più forte della nostra.
La scossa granata
Sconfitta immeritata, la Maratona sostiene la squadra
Il pareggio era strameritato ma, ancora una volta, il Toro ha avuto troppe poche occasioni da gol (4 tiri) per poterla vincere. Ci consoliamo solo nell'aver potuto assistere dal vivo, nell'intervallo della partita, alla emozionante performance dei Sensounico con la struggente "Quel giorno di pioggia" dedicata agli Invincibili. Tornando alla prestazione, solo da 0.05 xG e 4 tiri totali nello specchio, uno ogni quasi 24 minuti. Troppo poco, anche se i bergamaschi non hanno fatto molto di più (5 tiri nello specchio), con solo il 38% di possesso palla contro il 62% granata. Buona partita dei padroni di casa nel complesso, ma la fase offensiva è stata troppo penalizzante.Persi tre punti che, in questo momento della stagione, avevano un peso specifico notevole. Secondo successo consecutivo per i bergamaschi che salgono a quota 55 punti, a -2 da Milan e Roma, entrambe appaiate al quarto posto. Dodicesimo ko per la squadra di Juric, che dice verosimilmente addio alla complicata rimonta europea. Entrambi i tecnici lo avevano ribadito alla vigilia: gara complicata e con pochi sbocchi, la classica partita a scacchi. La trama del match non ha tradito le aspettative: a parte qualche sgasata sulle corsie esterne, attestandosi al dodicesimo posto, a quota 42, a tre punti dal Bologna, ottavo.
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Il ritmo del primo è stato scandito dai lampi individuali: ci ha pensato Zappacosta al 34', con un'azione personale, a trovare la rete del vantaggio con una palla messa in mezzo rasoterra dal fondo e finita tra il colpevole Vanja e il palo. Una doccia fredda per i granata, sotto al primo tiro in porta (che tiro in realtà non era), per un chiaro errore di Lazaro che ha lasciato praterie all'ex Zappacosta per tutto il primo tempo, e del portiere serbo che non ha coperto il suo palo. I granata hanno provato a rispondere nel secondo tempo, e il meritato pareggio del Toro è arrivato al 30' della ripresa, quando Sanabria è stato rapido ad anticipare i difensori nerazzurri sulla respinta di Sportiello ad un tiro da fuori Miranchuk. Dopo la rete del pari, il Torino si è abbassato troppo e Zapata si è inventato il gol vittoria: accelerazione in area da fermo a bruciare Schuurs che scivola, dribbling a rientrare e tiro sul secondo palo a beffare Milinkovic-Savic. Laconico il commento a fine gara di Juric "Grande partita, è mancata un pò di furbizia. I ragazzi oggi sono stati straordinari e non si sono scomposti dopo il gol. Sono splendidi per quello che stanno facendo e per come giocano. Dispiace per il risultato, non meritavamo la sconfitta".
Un pizzico di autocritica aiuterebbe, visto che nella formazione iniziale ci era apparso immediato il doppio regalo all'Atalanta: Lazaro e Karamoh. Doveva iniziare Singo, magari con Lazaro a sinistra al posto di Rodriguez, perché contro questo Zappacosta servivano corsa e gamba per coprire al meglio tutta la fascia. Lazaro non ci sta riuscendo, lo si è visto non solo sul gol ma in altre quattro azioni nel corso del primo tempo. E doveva giocare Vlasic, autore di una buona prestazione contro la Lazio, che è tornato a mostrare alcune delle ottime cose fatte vedere prima del mondiale, a differenza delll'impalpabile Karamoh. Certo, con un cambio l'Atalanta ha vinto il match: Zapata per Hojlund (annullato da Schuurs), e i rimpianti restano. Da elogiare invece la bella prestazione di Sanabria, encomiabile per il lavoro davanti e per la gestione magistrale della palla spalle alla porta. Oltre al gol (da bomber rapinatore d'area piccola), il decimo di questa stagione (l'ottavo nel 2023!), da segnalare i 13 duelli vinti e i 63 palloni giocati. Il problema è che manca una valida alternativa, specie con le squadre che si mettono a specchio. In queste circostanze i Toro fa fatica a trovare spazi e, conseguentemente, a tirare in porta. Emblematici i dati forniti da Gianluca Sartori: nel 2023 il Toro ha una media punti 0.7 contro squadre con difesa a tre, mentre contro squadre con difesa a quattro ha una media punti 2.16. L'unico che nelle ultime quattro partite creava la superiorità e inventava il dribbling o l'assist, Radonjic, si è infortunato 36 ore prima della partita.
Solita sfiga. E adesso ancora 6 partite, nessuna impossibile tranne l'Inter (al Grande Torino), anche se due contro le pericolanti Verona e Spezia e una contro la Fiorentina (sempre in casa). Poi la prossima contro la quasi spacciata Sampdoria e tra due con il Monza, a pari punti con noi, in casa. Quasi tutte le squadre che affronteremo hanno obiettivi salvezza o Europa. Non così per il Toro, che tuttavia è stato incoraggiato a fine partita dalla Maratona, che ha chiamato a gran voce i ragazzi di Juric sotto la curva. Senza obiettivi è un conto (anche se brucia da matti per i troppi punti regalati), ma senza cuore granata, questo no, mai.
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