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Il Toro che recupera uno svantaggio è una notizia, mentre il Toro che non riesce a fare il salto non lo è affatto. Solo un pari contro l'Udinese, quarto risultato utile consecutivo ma senza il provvidenziale gol casuale di Ilic all'88' saremmo qui a recriminare ancora di più. Quello che è certo è che abbiamo sprecato l'ennesima occasione per restare agganciati alle grandi. Però perdere in casa, prima di Natale, contro una squadra che fino ad ora aveva vinto una sola volta in trasferta (contro il Milan), sarebbe stato troppo da Toro pure per il Toro.
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Qualche sbadiglio per 80 minuti, poi Toro-Udinese si accende nel finale. Zarraga lasciato solo dal colpevole Tameze porta in vantaggio i friulani a 9' dalla fine, e segna il suo primo gol in serie A (ovviamente sempre a noi il record). Per fortuna ci pensa Ilic ad evitare la sconfitta per i granata e a beffare Silvestri con un tiro che, per ammissione dello stesso giocatore serbo, era un cross. I ragazzi di Juric falliscono ancora una volta l'occasione per infilarsi tra le grandi.
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Senza lo squalificato Bellanova e l'infortunato Linetty, Juric sceglie di rilanciare Soppy, alla seconda da titolare in stagione, ma autore di una prestazione pessima e Ricci, ancora in rodaggio. Poi è lo stesso Toro dell'ultimo periodo, con Lazaro che vince il ballottaggio con Vojvoda sulla corsia mancina e Tameze confermato nel ruolo di braccetto, anche lui decisamente sbadato. Davanti c'è Vlasic a supporto del tandem Sanabria-Zapata. I granata provano subito a prendere in mano il pallino del gioco, la prima doppia occasione arriva dopo 5' con i tentativi di Vlasic e Zapata che vengono controllati da Silvestri. L'Udinese si fa vedere con un colpo di testa di Lucca che non inquadra lo specchio, poi è il Toro a giocare stabilmente nella metà campo friulana: Ilic ci prova dalla distanza e costringe il portiere alla deviazione in corner, per il resto è tanto possesso palla ma poche occasioni costruite.
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La ripresa si apre senza cambi, ma dopo un quarto d'ora Juric prova ad inserire Vojvoda al posto di Soppy per cercare di sfondare sulle fasce. Il cambio non sortisce gli effetti sperati, Cioffi fa alzare dalla panchina Zarraga ed è la carta giusta: Ferreira ha lo spazio per crossare, il centrocampista ex Athletic Bilbao si inserisce e sorprendere Milinkovic-Savic sul primo palo. L'ingresso di Radonjic infiamma il 'Grande Torino', ma ci pensa Ilic ad evitare la sconfitta con un cross che si trasforma in una parabola imprendibile per Silvestri. Il Toro perde l'occasione per il salto in alto e la striscia di vittorie interne si ferma a tre, e nell'ultimo turno dell'anno solare, la squadra di Juric andrà a far visita alla Fiorentina.
Nonostante il Toro abbia senz'altro meritato di più del magro pareggio, restano tanti dubbi per alcune scelte del mister. A cominciare dalla difesa: con Djidji e Zima ormai recuperati (e anche Sazonov) continuamo a giocare con Tameze, chiaramente inadatto in fase di copertura. Tameze nei tre dietro ora non è più comprensibile. È stata una scelta giusta quando serviva, ma ora Juric dovrebbe tornare sui giocatori di ruolo. Venendo a centrocampo, senza Linetty la squadra non gira bene, manca il suo dinamismo ed è terribilmente lenta nella manovra. Ricci fa ancora fatica e Gineitis non gioca più da Monza. Con il 3-5-2, il Torino dovrebbe avere le fasce molto presidiate, ma senza Bellanova si va a due all'ora: mancano alternative. Anche la gestione cambi continua a lasciare perplessi: Soppy, sostituito solo al 60' nonostante una prestazione pessima già dai primi minuti. Radonjic fatto entrare solo al 75' quando serviva un giocatore in grado di strappare, andare sul fondo e inventare l'assist. In svantaggio 0-1 a 4 minuti dalla fine entra Karamoh invece di Pellegri. Mah...
Per fortuna, nonostante i difetti, la prestazione alla fine c'è stata ma è mancata la qualità necessaria per vincerla. Vediamo ora con Fiorentina e Napoli come finirà, per fare i conti alla fine del girone d'andata.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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