Senza difesa, spenti nel 2° tempo (7 sconfitte su 8 sono arrivate nelle riprese), 3 tiri subiti dalla Roma e 3 gol presi. Non bastano 14 tiri a 6 da parte dei granata per vincerla, ma nemmeno per pareggiarla. Il copione assomiglia terribilmente al match contro la Lazio e il risultato è di una nuova, immeritata, sconfitta. Ma sono troppi gli errori che, ancora una volta, abbiamo pagato carissimo: Masina lascia tirare Dybala due volte senza contrastarlo, Sazanov atterra ingenuamente Azmun spalle alla porta sulla linea dell'area causando il rigore del vantaggio giallorosso e Milinkovic-Savic toglie addirittura la mano con la quale avrebbe potuto (dovuto) deviare il 3° gol. Assurdo. Così Dybala fa tripletta e la Roma manda ko il Toro con i romanisti che si impongono 3-2, non senza qualche patema d'animo nei minuti finali, dopo l'autorete Huijsen. I granata giocano a viso aperto e con personalità, ma cadono di nuovo e rimediano un'altra sconfitta dopo il ko di giovedì nel recupero contro la Lazio.
La scossa granata
Stesso copione, altra sconfitta. Troppi errori di questo Toro
Juric è ancora alle prese con l'emergenza in difesa: assenti ancora il lungo degente Schuurs, Buongiorno e Rodriguez (che rientra nella ripresa a causa dell'ennesimo infortunio tra i difensori, altri due in questo match). I granata schierano quindi Djidji, Lovato e Masina; a centrocampo Juric opta per Ricci, Gineitis e Vlasic. E' la Roma a farsi pericolosa al 9', con Kristensen che colpisce il palo, ma poi è il Toro a fare la partita, pur perdendo al 12' Lovato, alle prese con noie muscolari al polpaccio sinistro: al suo posto entra Sazonov. Al 17' il Toro mette paura ai giallorossi: la palla recuperata dai granata arriva a Sanabria la cui conclusione è deviata in extremis da Smalling. Con il passare dei minuti sono i granata a prendere sempre più campo: al 30' il Torino è pericoloso con Ricci: Bellanova crossa dalla destra e lo trova sul centro sinistra dell'area. Controllo e destro al volo sul primo palo ma la conclusione finisce sull'esterno della rete, a pochi cm dall'incrocio dei pali. Il Toro pressa alto ma al 40', su una ripartenza dei giallorossi con fallo non fischiato su Vlasic, arriva il calcio di rigore per atterramento di Azmoun da parte di Sazonov. Dal dischetto Dybala non sbaglia. Il vantaggio della Roma dura però un paio di minuti, perché i granata trovano subito il pareggio grazie al gran colpo di testa di Duvan Zapata su cross perfetto del solito Bellanova. Passa un minuto e il Toro sfiora il vantaggio con un tiro potente di destro che Svilar smanaccia in tuffo. Si va al riposo sull'1-1. Il copione del secondo tempo nei primi minuti ricalca quello della prima frazione, con le due squadre che si affrontano a viso aperto. Dopo tre minuti Lazaro impegna Svilar con un tiro di destro. Ma al 13' la Roma torna in vantaggio grazie ad un gran gol di Paulo Dybala che, lasciato completamente libero di calciare da Masina, dai 25 metri con un sinistro a giro batte Milinkovic-Savic.
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Dopo Lovato, il Torino perde anche Lazaro per infortunio, sostituito da Rodriguez (16' st). Tra i cambi entra Lukaku: dal piede del belga arriva l'assist per il terzo gol di Dybala (25' st), di nuovo guardato e non adeguatamente contrastato da Masina, con Vanja che toglie la mano che poteva deviare il tiro. Juric prova a rimescolare le carte troppo tardi, mandando in campo solo al 37' Okereke, Linetty e Ilic per Sanabria, Gineitis e Masina, e, dopo un bel tiro a giro di Okereke, che costringe al tuffo Svilar, al 44' trova il secondo gol su una conclusione di Ricci, complice la deviazione nella propria porta di Huijsen. I granata cercano il pareggio ma la Roma riesce a mantenere il risultato. Così Juric al termine della gara in conferenza: "L'obiettivo è credere che possiamo fare un filotto. Ora cerchiamo di recuperare Buongiorno e di vincere quante più partite possibili, poi vediamo. A volte ci manca l'ultimo tiro, l'incastro giusto per vincere le gare che stai dominando. Facciamo troppi pochi gol per quello che la squadra crea". Ancora due "scontri diretti", con Fiorentina e Napoli, poi sarà tempo di bilanci.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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