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VERONA, ITALY - MAY 14: Ivan Juric, Head Coach of Torino looks on prior to the Serie A match between Hellas and Torino FC at Stadio Marcantonio Bentegodi on May 14, 2022 in Verona, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Toro News ha il piacere e l’onore di presentare una nuova rubrica, “La Scossa Granata”, a firma di Michelangelo Suigo. Si tratta di un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata. Buona lettura!
La stagione è finita. Diciamolo subito con chiarezza, è stata una stagione buona, da 7. Dopo due anni vissuti con l’angoscia del baratro della serie B, finalmente abbiamo visto a lunghi tratti il vero Toro. Quello che ci piace e che vogliamo. Con carattere, idee e cuore granata. Con una mentalità finalmente vincente, un’aggressività a tutto campo e un pò di qualità, che non guasta mai. E, ancora, dopo aver languito per due stagioni verso il fondo della classifica, essere arrivati decimi e aver toccato quota 50 punti è sicuramente un bellissimo passo in avanti.
Certo, sono stati probabilmente 12/15 i punti lasciati per strada, persi negli ultimi dannatissimi minuti. Guadagnati i quali, magari saremo qui a raccontarci di un Toro tornato dove merita, in Europa. Mister Juric lo ha detto dopo Toro Roma, persa malamente per regali vistosi ed errori vari, anche nella formazione iniziale (Lukic terzo di difesa quando avevamo in panchina Izzo, Buongiorno e Djidji, o Brekalo in campo dopo le polemiche sul suo addio ai granata): l’anno prossimo si deve lottare per le Coppe. Ora, però, viene il difficile. La fase di ricostruzione è stata onerosa e per certi versi tumultuosa, ma solo alla fine del calciomercato estivo sono arrivati rinforzi di grande qualità (Praet, lo stesso Brekalo, Pjaca, Pobega e Zima) e qualche buon elemento con il mercato invernale (Ricci, Pellegri, Fares e Seck). Ma la politica dei prestiti secchi o dei diritti/obblighi di riscatto, ora fa partire in salita il secondo tempo della ricostruzione. Brekalo non ha accettato il riscatto, Pjaca difficilmente sarà riscattato, per Praet e Mandragora si sta negoziando, Pobega dovrebbe tornare al Milan (vista anche l’ottima stagione).
Quanto a Belotti, il nostro Capitano, che tutti amiamo, ci auguriamo che si faccia e ci faccia un bel regalo: restare al suo Toro. Speriamo di sapere prestissimo quale sarà il suo futuro. Bremer, premiato MVP difensore della Serie A, ci lascerà, e il suo sacrificio consentirà al Presidente Cairo e al suo staff di avere risorse da investire. È chiaro che ci vuole una scossa. La Scossa Granata, il nome di questa rubrica, è quello che tutti noi ci meritiamo. Ovviamente serve equilibrio e buon senso. Un mix di giovani talentuosi e affamati (alla Ricci, gran bel giocatore, Zima - che potrebbe essere il nuovo Bremer, Pellegri - anche lui va riscattato - che mi ricorda tanto il Bobo Vieri della Primavera e del suo esordio al Toro, o Gemello) che, attorno a quattro/cinque giocatori esperti, possano affrontare le nuove sfide a viso aperto, e regalarci soddisfazioni. Alcuni possono esseri dei possibili ritorni, da infortuni, come Edera, o da prestiti come Millico, Verdi e Segre. Altri si devono trovare sul mercato, con determinazione e lungimiranza, senza troppi clamori ma con tanta concretezza. Diamo tempo e fiducia alla dirigenza, sosteniamo la squadra, non siamo, come al solito nostro, critici e autodistruttivi. E la Scossa Granata arriverà.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata.
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