Non potevamo di certo mancare all'Olimpico di Roma per seguire il nostro Toro. Bello aver visto tanti amici granata, di lunedì sera, seguire la nostra squadra, anche se, punticino a parte, la partita non è stata certo esaltante. La partenza dei granata contro la Lazio è stata un po' con il freno a mano tirato, con ritmi molto bassi. La sensazione è stata che la squadra fosse quasi appagata e priva di grandi motivazioni. C'è da capirlo, visto che ormai il campionato non ha molto da regalarci, tuttavia ci saremmo aspettati la prosecuzione del percorso di crescita che avevamo apprezzato negli ultimi match: mentalità vincente, velocità di palleggio e verticalizzazioni. Vincere contro i biancocelesti avrebbe significato arrivare a quota 41, a -10 dai laziali, settimi. Troppo, probabilmente. Ma, a otto partite dalla fine, dovendo giocarne tre contro squadre più forti (Napoli, Inter e Roma) e cinque con squadre più abbordabili, si poteva immaginare uno scenario di recupero straordinario in una volata per l'Europa. Fantascienza, magari, che avrebbe però lasciato acceso un sogno e avrebbe caricato di motivazione l'undici granata. Anche perché la Lazio vista ieri sera è sembrata una squadra provata, senza gioco e, a detta di tanti laziali, involuta e con una manovra davvero sterile. Il Toro, pur al piccolo trotto, ha lottato, messo il fisico, cercato di non offrire spazi, giocando la palla e poi verticalizzando all'improvviso.


la scossa granata
Toro, onoriamo la maglia
La gara è stata piuttosto brutta e sui padroni di casa sono piovuti molti fischi. Dopo aver subito il gol, con Marusic lasciato tirare incredibilmente solo dal limite, il Toro si è svegliato e ha creato gioco, arrivando a sfiorare il pari con un gran colpo di testa di Maripan, deviato in angolo da un miracolo di Prevedel. Dopo qualche sbandata, Biraghi ha saltato Marusic e servito Gineitis che di sinistro, all'82', ha ristabilito la parità. A proposito di motivazioni, ecco cosa ha detto mister Vanoli post partita: "Cosa c'è nel futuro? Siamo partiti forte, poi siamo stati bravi a non perdere la bussola nel momento negativo e nei cambiamenti abbiamo aggiunto qualcosa. Non dobbiamo guardare la classifica, dobbiamo avere tutti motivazioni, va onorata la maglia". Con questo pareggio, almeno, è arrivato il quinto risultato utile consecutivo. Da registrare il terzo gol stagionale per Gineitis, al momento il centrocampista più prolifico della stagione del Toro. Le sue tre reti, tra l'altro, sono arrivate tutte in rimonta e hanno fruttato, complessivamente, cinque punti: uno contro la Fiorentina, tre contro il Milan e uno ieri. Altro particolare, nelle dodici partite giocate nel 2025 solo in quattro occasioni il Toro ha creato più xG dell'avversario (Parma in casa, Cagliari, Genoa, Monza). Nonostante questo, ha perso solo una di queste dodici partite. Ora vedremo se, come dice Vanoli e come vogliamo tutti noi, i giocatori avranno la forza di onorare la maglia nelle ultime otto sfide. Noi siamo fiduciosi, perché il mister è in grado di trasmettere carattere e cuore Toro a tutti i suoi ragazzi.
LEGGI ANCHE: Palla al 10, tre punti
A proposito di "cuore granata": vi avevo promesso che, portando per la prima volta la maglia granata nella sfida della Digital Cup con la Nazionale Italiana Comunicazione digitale al Centro Tecnico Federale Coverciano, avrei messo tanta grinta. L'ho fatto, tanto è vero che, dopo aver rubato palla a Mark Iuliano (che rinforzava la squadra avversaria), il "gobbo" mi ha affettuosamente steso da dietro prendendomi sul malleolo destro e spaccandomi lo scarpino. Grandi scuse, proprio come faceva quando, in Serie A, azzoppava avversari ben più famosi (e forti). A parte questo siparietto, grazie all'impegno del Presidente Francesco Di Costanzo e di Livio Gigliuto (ahimè gobbi ma amici), è stata una splendida giornata di festa, calcio, digitale e beneficenza. L'evento, infatti, ha sostenuto la raccolta fondi per l'associazione Trisomia 21 che si dedica al sostegno delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie. Ci rivediamo l'anno prossimo per la Digital Cup 2026. E Sempre Forza Toro.
LEGGI ANCHE: Di padre in figlio. Con il nostro amato Toro
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA