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ROME, ITALY - SEPTEMBER 27: Luis Alberto of SS Lazio compete for the ball with Adrien Tameze of Torino FC during the Serie A TIM match between SS Lazio and Torino FC at Stadio Olimpico on September 27, 2023 in Rome, Italy. (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
Era stato troppo bello per essere vero il Toro visto contro Salernitana e Roma. Con la Lazio siamo brutalmente ripiombati nei problemi e negli errori purtroppo noti. Andando allo stadio con mio figlio Andrea ("granata da legare" come me) eravamo speranzosi, ma siamo tornati mestamente a casa senza nemmeno parlare. Diciamocelo tutta: con i biancocelesti siamo stati inguardabili. Dopo un 1° tempo brutto ma equilibrato (meglio noi fino al 27' - coinciso con l'infortunio di Buongiorno), abbiamo assistito ad un 2° tempo pessimo: molli, senza idee, poche occasioni, autostrade in difesa nei 2 gol subiti (su 3 occasioni) di fronte ad una Lazio altrettanto brutta, ma capace di capitalizzare i regali fatti dai nostri.
Detto questo, non è il caso di fare drammi: vivere questa sconfitta come una tragedia sarebbe il solito errore granata. È chiaro, poi, che ci sia molto lavoro da fare, a livello di mentalità e di gioco. Ci ha colpito però il secondo tempo giocato come se fossimo quasi in attesa di prendere il gol, con un atteggiamento passivo. Il Toro ha mostrato nuovamente i problemi offensivi che erano stati mascherati da un super Zapata e in parte da Radonjic nelle ultime due partite, ma la povertà della nostra proposta negli ultimi 35 metri è piuttosto evidente. La formazione iniziale di Roma spiega poi come Juric per la prima volta si sia messo in discussione. Vedremo nelle prossime partite come procede l'esperimento doppia punta. Su Zapata e Sanabria insieme, Juric ha detto dopo il match "Oggi ho scelto così e vedremo. È una bella prova per vedere se stiamo crescendo, voglio una bella prestazione. Da Tonny mi aspetto che giochi bene a calcio e segni". Senza brillare, tirando appena sei volte in porta, la Lazio di Maurizio Sarri ha trovato così la sua seconda vittoria in campionato. Contro un Torino abbottonato, all'Olimpico, sono bastati il guizzo di Vecino e l'invenzione di Zaccagni.
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L'avvio della partita aveva dato segnali più incoraggianti per il Toro: la Lazio si è fatta vedere pochissimo dalle parti di Vanja Milinkovic. I tiri saranno solo due a fine primo tempo. Il Torino, dal canto suo, tira quattro volte (tra cui un sinistro violento di Vlasic), rintuzzando nel mentre gli affondi di Zaccagni e ripartendo con Lazaro. Juric alla mezz'ora di gioco perde Buongiorno per infortunio muscolare, ma anche dopo l'uscita del giovane centrale, l'andazzo rimane lo stesso: Toro attento a non scoprirsi, Lazio impalpabile.
L'avvio della ripresa sembra ricalcare i ritmi della prima frazione, ma i padroni di casa gli danno una sterzata all'11': Lazzari sfugge a destra, crossa per Vecino che, marcato troppo blandamente da Bellanova con un piattone sporco al volo la mette dentro. Il Torino si fa vedere poco in avanti con l'eccezione do un bell'esterno sopra la traversa di Lazaro, poi Zaccagni, ricevuta palla da Felipe Anderson, entra in area indisturbato con Bellanova (di nuovo) che se lo perde mettendo in ghiaccio la partita a un quarto d'ora dalla fine. Il subentrate Castellanos per poco non confeziona la rete del 3-0 (rovesciata fuori di poco dell'argentino), e quando nel recupero il VAR richiama Fabbri che aveva concesso al Toro il rigore del possibile 2-1, per un presunto 'mani' di Hysaj, l'Olimpico può tirare un sospiro di sollievo. Sconsolato Juric "Abbiamo controllato bene il primo tempo, non subendo niente. Mi aspettavo però qualche accelerazione in più in attacco, per come andava la partita avevo la sensazione che potessimo fare di più. Abbiamo preso gol al primo tiro e poi è stato difficile". Sconsolati tutti noi granata. Ora rimbocchiamoci le maniche.
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Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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