Il Toro espugna l'Olimpico, sconfiggendo la Lazio, seconda in classifica, con gol di Ilic. Confesso che mentre mi avviavo allo stadio con mio figlio Andrea, ovviamente cuore granata, i pensieri anche più rosei non avrebbero potuto coincidere con un pomeriggio così perfetto e con un titolo così meraviglioso.
La scossa granata
Un Toro perfetto espugna l’Olimpico. E ora vogliamo sette finali
Dopo sette vittorie e un pareggio nelle ultime otto gare di campionato, la Lazio sembrava un ostacolo davvero insormontabile. All'Olimpico di Roma è finita 1-0 per i granata grazie al primo gol di Ilic da quando è al Toro, portando gli uomini di Juric alla vittoria dopo quattro turni di astinenza, agguantando Fiorentina e Udinese al 9° posto a quota 42, a due lunghezze dal Bologna, e a dieci dall'Atalanta, che sarà al Grande Torino sabato sera. Passano appena 35 secondi dal fischio d'inizio e i biancocelesti costruiscono la prima e forse unica vera occasione da gol: Pedro sguscia sulla destra e crossa in area per Zaccagni, che colpisce di testa debolmente ma Vanja rischia il frittatone non trattenendo la facile palla, riuscendo però ad evitare il peggio proprio sulla linea di porta. Dopo l'episodio iniziale prendono campo i granata, che al 20' spaventano Provedel con una bella giocata di Radonjic, che mette a sedere Patric con una finta scoccando poi un mancino parato di piede dal portiere. Il match resta saldamente nelle mani del Toro che a ridosso dell'intervallo passa in vantaggio: Ilic calcia di mancino dalla distanza, il tiro secco rimbalza a un metro da Provedel ingannandolo ed insaccandosi alla sua sinistra. Ad inizio ripresa la Lazio prova ad organizzare una reazione piu' di nervi che di qualita', tant'e' che la prima occasione del secondo tempo e' per i granata con Radonjic, che calcia di prima sul cross basso di Vlasic facendosi murare da Provedel. Con il passare dei minuti i biancocelesti sembrano innervosirsi troppo senza riuscire a creare particolari occasioni da gol, anche per merito di un Toro ben organizzato e molto concentrato in fase difensiva. Nel finale la squadra di Sarri tenta gli ultimi assalti, provandoci con una conclusione a testa di Luis Alberto e Zaccagni, entrambi da fuori, ma senza creare problemi. Al triplice fischio il Toro espugna così con una gara perfetta l'Olimpico. Impeccabili in difesa, con le ottime prestazioni di Schuurs e Rodriguez, primo gol di Ilic in granata e molto bene anche Vlasic e Radonjic.
Degna di menzione particolare la partita di Schuurs, pressoché perfetta e corredata da ben 8 salvataggi difensivi, dal 96,6% di precisione nei passaggi e dal 7/8 sulle palle lunghe (che piede nei lanci lunghi!). Ma tutto il Toro di sabato scorso è stato ordinato e attento per tutti i 96', senza mai rischiare. La Lazio è una gran bella squadra, ma nel match di sabato non ha praticamente mai creato occasioni davvero pericolose e il Toro poteva fare altri due gol. Se Sarri, a fine partita, si fosse concentrato sugli errori suoi e della sua squadra invece di inveire incredibilmente contro l'arbitro, probabilmente non avrebbe fatto torto a nessuno.
Invece ha speso fiumi di parole (con i compiacenti commentatori di Dazn) per un rigore che non esisteva e per la gestione dei falli e dei gialli: peccato che siano stati 4 ammoniti granata e 2 laziali. I suoi giocatori, peraltro, per tutta la partita non hanno fatto altro che lamentarsi ad ogni contatto e protestare continuamente, in modo spesso intimidatorio.
Sarri avrebbe dovuto invece riconoscere che l'arbitro ha sì adottato un metro di valutazione inglese, ma lo ha fatto con entrambe le squadre, sbagliando peraltro contro il Torino, con corner invertiti, falli non segnalati o non sanzionando con possibile rosso Romagnoli (fallaccio con piede altezza ginocchio su Singo lanciato sulla fascia). Si vede che Sarri non ha visto l'episodio. Strano, dato che era esattamente davanti alla sua panchina. Così come non deve aver notato Immobile, lanciato verso la porta granata, che si tuffa platealmente simulando un fallo da parte di Schuurs, che ovviamente non è mai avvenuto, e poi non contento protesta pure, venendo graziato due volte dall'arbitro.
Ma al di là delle polemiche e del risultato, l'aspetto positivo è che quest'ultimo è stato legato alla prestazione. Che è stata piena, nonostante le tre assenze pesanti di Ricci, Miranchuk e Lazaro.
Mentre scriviamo è giunta la bella notizia che i nomi dei caduti di Superga il 4 maggio saranno letti da Alessandro Buongiorno. Si tratta indubbiamente di un bel gesto di capitan Rodriguez e di tutti i compagni, che hanno voluto fare al giovane cuore granata il regalo forse più bello per un calciatore del Toro. Vuol dire che la squadra ha capito la storia che abbiamo e cosa rappresenta per noi il Grande Torino, e per Buongiorno il 4 Maggio. Bravi davvero.
Intanto, sabato sera contro l'Atalanta abbiamo la chance per riaprire il discorso Europa. Ci sono tutte le condizioni per tentare il colpaccio, trovando finalmente la tanto agognata continuità dopo il bel successo di Roma. Ma anche se non dovesse alla fine riuscire il miracolo (perché di questo si tratta), la cosa più importante è non mollare mai, indipendentemente dagli obiettivi, perche noi siamo il Toro. E quindi ora vogliamo sette finali. Solo per la maglia.
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