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columnist
La storia si ripete. Dopo essere stato in grado di pareggiare la partita dal punto di vista dell'intensità, dell'aggressività e dell'equilibrio difensivo, il Toro avrebbe potuto ottenuto i tre punti in casa della seconda in classifica, però alla fine ha perso nello stesso modo in cui aveva già ceduto al Napoli all'Olimpico appena due settimane fa, con la polemica di nuovo diventata protagonista.
La squadra ha abbassato il baricentro già dopo la prima mezz'ora ma ha saputo rimanere compatta nonostante lo svantaggio e, dopo il gol stratosferico di Immobile, le azioni più pericolose dell'incontro nascevano proprio dai piedi dei giocatori granata. Il Toro ha graziato il suo rivale quando era alle corde - ancora una volta - e dal possibile colpo del 1-2 di Glik si è passato al 2-1 di Florenzi che a lasciato l'amaro in bocca a giocatori e tifosi granata.
Ingiustizia. Sfortuna. Sì, ma anche una mancanza d'attenzione nelle ultime fasi della partita ed assenza di malizia, sia nel campo sia nella panchina. Ventura ha deciso di non effettuare nessuna delle tre sostituzioni a sua disposizione, neanche durante il recupero per perdere tempo ed interrompere un po' la partita. Una mancanza che il Toro ha pagato caro. Una squadra come quella granata dovrebbe sapere come gestire tali situazioni per garantire i punti conquistati. Oltre al lavoro sul campo, anche cinismo, astuzia e intelligenza sono fattori essenziali per capitalizzare in termini di classifica i sacrifici della squadra. Soprattutto quando di fronte c'è una delle migliori squadre del campionato.
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