Come il protagonista del romanzo che dà il titolo al mio articolo noi tifosi del Toro brontoliamo molto prima, durante e dopo le partite, dimenticando ad esempio che un anno fa avevamo alla medesima giornata 5 punti in classifica, ossia 6 punti in meno di quest'anno.
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La tentazione di essere felici
Sul gioco e sul modulo discuteremo tutta la stagione, anche perché non potremo fare sempre tre gol, è evidente. Comunque in attesa della trasferta di Venaria mi pare giusto evidenziare anche le cose che funzionano. Ljajic è in grande spolvero - l'augurio è che persista questo suo stato di forma per molte gare - il Gallo è tornato indomito, Lyanco si è dimostrato all'altezza, ingenuità a parte. È piuttosto semplice prendere atto della facilità con cui gli avversari arrivano al limite della nostra area, purtroppo gli accorgimenti tattici studiati ad oggi non paiono portare risultati.
Due parole su Niang: ritengo che quel tipo di giocatore servisse al Toro, non certo però con un atteggiamento così indolente e svogliato. "Adattamento agli schemi", "preparazione breve", tutte le scuse di rito a breve termineranno e si vedrà quanto vale l'atleta. Sempre che gli strascichi dello stress (speriamo non dei tifosi) indicati nel certificato medico presentato al Milan per accelerare la cessione scompaiano...
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