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Benevento-Torino: l’analisi tattica del match analyst

Benevento-Torino: l’analisi tattica del match analyst - immagine 1
L’analisi tattica / Torna la rubrica di Dario Biasiolo: ecco alcune indicazioni tecnico-tattiche provenienti dall’ultima gara disputata dai granata
Dario Biasiolo

Benevento-Torino è stata la prima partita del Torino con il nuovo allenatore Davide Nicola e, per quanto riguarda la fase difensiva, il dato che a mio parere emerge di più da parte granata riguarda la grande aggressività sul portatore di palla avversario per tutta la partita. Solo per 3 volte i giocatori di Nicola non hanno “accorciato” rispetto alla media di 20-25 delle precedenti partite. La difesa è stata sempre attenta sui lanci lunghi avversari ma anche sempre attenta ad uscire sull’uomo che riceveva tra le linee. Altro dato importantissimo: quasi mai si è perso l’avversario che si inseriva da dietro. In tutta la partita il Torino ha subito un colpo di testa alto, il secondo gol e tre tiri.

Un altro dato positivo riguarda la fase offensiva e in particolare gli errori tecnici e decisionali: nelle partite precedenti erano più di 50, stavolta non hanno superato i 20. Per quanto riguarda il gioco, si è cercata tanto la verticalizzazione sulle punte che venivano incontro (più di dieci sia su Belotti, sia su Zaza, anche questo è un dato assolutamente nuovo e molto positivo). Questa imbucata consentiva al Torino di guadagnare metri nella metacampo avversaria, di tenere la difesa avversaria bassa e consentire, sullo scarico della punta al rimorchio, l’inserimento degli esterni. Mentre però Zaza scarica sempre e si ripropone, Belotti scarica poco, tende a girarsi e dribblare subendo spesso fallo o perdendo la palla (vedi le azioni ai minuti 5.30-32.10-39.37-45.32-46.56). Invece di cercare sistematicamente il dribbling, Belotti dovrebbe a volte provare l’uno-due con Zaza (minuto 34.37). Comunque è incredibile quello che Belotti realizza al minuto 57.31: ricevuta palla schiena alla porta, salta due avversari con una suolata e altri due in rapidità, per sferrare un gran tiro parato da Montipò.

Vediamo nel dettaglio le azioni partite dalle imbucate: al minuto 4.27 l’azione porta Ansaldi al cross, torre di Zaza, palla intercettata dalla difesa; al minuto 16.10 Ansaldi imbuca per Zaza che scarica a Belotti che manda Lukic, fallo su Belotti; al minuto 20.35 altra bella combinazione Izzo-Lukic-Singo e ancora Lukic che va al cross, intercettato; al minuto 24.22 Singo, dopo combinazione con Lukic, trova Zaza per la girata dal limite dell’area, tiro parato; al minuto 50.19 Rodriguez imbuca per Zaza che manda Belotti, tiro respinto di Belotti, palla a Singo, cross e testa di Zaza per il 2 a 1. Altra bella azione al minuto 55.55 tra Ansaldi, Belotti, Lukic e Lyanco. Moltissime di queste azioni hanno liberato un compagno per il cross, considerando anche i corner e le punizioni-cross: in questa partita su 24 palle lanciate in area 5 sono state finalizzate con un tiro, come per esempio il tiro di Singo al volo fuori di poco (minuto 54.21), il tiro di Zaza al minuto 74.42, o il tiro al volo di Zaza sempre su cross di Ansaldi al minuto 88.22.

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Ci sono però ancora diverse cose da migliorare per quanto riguarda gli automatismi di gioco. Quando l’azione partiva da Izzo a destra, con Singo largo, spesso Lukic era sulla linea di passaggio per Zaza (minuto 33.48-34.29-69.59); oppure quando la palla ce l’aveva Singo, Lukic tagliava in fascia ma Zaza quasi mai veniva incontro o si inseriva nello spazio lasciato da Lukic (minuto 22.06-22.38). Anche nella fascia opposta, con palla ad Ansaldi o a Rodriguez, sia Linetty sia Belotti facevano poco movimento e Ansaldi si ritrovava spesso a giocarsi l’uno contro uno per poi crossare (minuto 22.52-38-35). Sono stati effettuati ancora troppi lanci lunghi quando la difesa avversaria era bassa e la palla di conseguenza veniva intercettata (11 volte). Invece altre volte si è cercato in modo più opportuno il lancio o la palla filtrante rasoterra per il compagno che attaccava lo spazio, con la difesa avversaria alta (vedi le azioni ai minuti 1.17-6.20-22.24-61.00-61.26- 74.42). Soprattutto è da vedere e rivedere al minuto 92.14 il perfetto passaggio di Belotti per Zaza per il gol del pareggio.

In generale, il Torino ha eseguito un ottimo pressing alto per tutta la partita che diverse volte ha portato a conclusioni pericolose, come quando al minuto 25.44 Zaza conquista palla e tira: gran parata di Montipò. In totale, il Torino è andato ben 10 volte al tiro. Insomma, ci sono stati segnali positivi sia sulla fase difensiva che sulla costruzione del gioco. Ora bisogna dare continuità ed essere più cinici in fase realizzativa.

Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.

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