- Coppa Italia
- Mondo Granata
- Video
- Redazione TORONEWS
toro
TURIN, ITALY - DECEMBER 02: Head coach of Juventus Andrea Pirlo looks on during the UEFA Champions League Group G stage match between Juventus and Dynamo Kyiv at Allianz Stadium on December 02, 2020 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
Nella partita giocata dalla Juventus contro il Benevento il risultato di parità non deve trarre in inganno sul gioco offensivo dei bianconeri. Se la Vecchia Signora non ha vinto è stato per la poca precisione nel tiro e la grande fase difensiva del Benevento, ma le azioni efficaci per liberare un giocatore al tiro o ad altre giocate importanti sono state decine e decine, con grande continuità per tutti i 90 minuti.
La Juventus ha una disposizione in campo dove i giocatori sono molto vicini tra loro e disposti a rombo, con il portatore di palla come vertice basso, e ha sempre due soluzioni in diagonale vicine a destra e a sinistra, e una soluzione davanti come imbucata radente. La Juventus predilige le giocate palla a terra con imbucate non solo per la punta Morata (lo spagnolo quasi sempre vuole la palla addosso e si smarca continuamente) ma anche per i vari Dybala, Ramsey, Rabiot, Kulusevski che spesso si inseriscono tra le linee. Dybala soprattutto non è mai fermo e riesce sempre a farsi trovare smarcato tra le linee, anche se una volta ricevuta l’imbucata Dybala scarica poco, preferisce girarsi e provare ad andare via o cambiare gioco.
Il dato per me sconvolgente rispetto a tutte le squadre sinora studiate è che nel 90% delle imbucate c’è sempre il rimorchio a tre metri; l’altra indicazione sorprendente è che il rimorchio cambia sempre a seconda della zona di campo, tutti - da Dybala a Ramsey a Rabiot a Cuadrado a Arthur - vanno a rimorchio del compagno di schiena che ha ricevuto l’imbucata (minuto 1.30-3.03-12.55-14.35-15.39-18.55-24.56-30.16- … solo nel primo tempo). Quindi l’azione diventa poi molto efficace perché lo scarico ha numerose possibilità di giocata. Vediamo le più frequenti applicate col Benevento.
L’azione più bella è quella al minuto 24.56 quando Dybala va a rimorchio di Morata, che riceve da Cuadrado. L’argentino riceve da Morata e imbuca nuovamente a Ramsey, poi gli va a rimorchio per ricevere lo scarico e andare al tiro. Anche altre volte chi ha ricevuto lo scarico è andato direttamente al tiro (di nuovo Dybala al minuto 60.52), oppure ha cambiato gioco, trovando un esterno completamente smarcato per l’azione in fascia (questa giocata è spesso di Dybala); oppure ha fatto velo o ha mandato un giocatore nello spazio oltre la difesa. Altra situazione che la Juventus ha realizzato è quella in cui chi riceve l’imbucata non scarica ma manda direttamente un terzo giocatore nello spazio (questa giocata si è ripetuta almeno otto volte).
Nonostante il Benevento aspettasse la Juventus stando molto basso, l’altra giocata effettuata numerose volte dai bianconeri è quella di mandare con una palla alta o rasoterra un compagno oltre la difesa quando il portatore di palla si trova in palla scoperta e la difesa ferma e in linea. Persino con la linea difensiva al limite dell’area, i bianconeri mandavano palle alte dentro l’area di rigore. Quindi, appena un giocatore in possesso palla è in palla scoperta, i vari Ramsey, Rabiot, Dybala e Morata si buttano dentro e non sono quasi mai in fuorigioco (minuto 7.53 Frabotta per Rabiot, 14.50 Arthur per Ramsey, 34.14 Cuadrado per Morata, 35.42, 36.22, 51.34 Morata per Ramsey, 67.09 Kulusevski per Morata).
Spesso giocatori come Ramsey, Cuadrado o Chiesa, dalla posizione defilata in fascia, eseguono dei tagli dall’esterno verso l’interno con corsa in orizzontale per evitare il fuorigioco, per ricevere dei lanci o delle imbucate anche dai difensori Danilo o De Ligt (minuto 53.18), che quando non riescono a imbucare o a mettere palla sopra giocano largo sulle fasce sia a sinistra sia a destra. In fascia avviene spesso un’altra giocata sistematica: Ramsey, ogni volta che Frabotta era in possesso palla, tagliava verso l’esterno, creando uno spazio dove a turno si inseriva Rabiot o veniva incontro Morata (minuto 3.19 e al minuto 49.58). A volte i giocatori cambiavano di posizione ma la giocata fissa era: taglio verso l’esterno e inserimento di un centrocampista o della punta. La stessa situazione a destra con Chiesa, Cuadrado e Dybala invece non si è quasi mai verificata, perché a destra l’obiettivo era liberare Chiesa per l’uno contro uno e cross dal fondo basso per il tiro di Dybala.
La Juventus lavora molto bene sui tagli per portare via il difensore e giocare invece sull’inserimento da dietro di un altro giocatore; l’azione del gol vede infatti Ramsey in posizione di punta centrale e Morata da centrocampista, Ramsey taglia verso l’esterno portando via tutti e due i difensori centrali ma Chiesa gioca alle spalle di Ramsey dove si inserisce Morata che dribbla e tira. Per liberare Chiesa in fascia spesso Cuadrado si accentra, Chiesa è bravo anche nell’uno contro uno da fermo e quando parte in velocità spesso preferisce raggiungere la linea di fondo e fare un retropassaggio. in genere per l’inserimento di Dybala che va direttamente al tiro (minuto 4.45). La Juventus effettua anche lanci soprattutto da parte di Danilo e Cuadrado, per Morata che in genere scarica per Dybala sempre a rimorchio (minuto 34.14). Appena persa palla o quando l’avversario inizia la costruzione dal basso, pressano alto e a un metro a tutto campo per riconquistare palla immediatamente.
Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA