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- Redazione TORONEWS
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L’analisi di questa partita evidenzia una Sampdoria che ha cercato di costruire gioco nel primo tempo, ma dopo l’espulsione di Augello al 39’ e il gol del Cagliari su rigore al 49’ non è più riuscita a rendersi pericolosa e ha avuto un atteggiamento rinunciatario per tutto il secondo tempo. Forse questo è dovuto anche all’arretramento di Candreva che ha giocato più in copertura, avendo Ranieri spostato Bereszynski a destra al posto di Augello espulso, e sostituito la mezzapunta Ramirez con il centrocampista Damsgaard, mantenendo Quagliarella unica punta. Vediamo le azioni che hanno caratterizzato il gioco della Sampdoria.
La rotazione delle posizioni in campo non è stata mai usata; l’unico taglio in prossimità dell’area è avvenuto in un’azione a fine partita ma l’attaccante non ha concluso il movimento e la palla si è persa. Movimenti della punta incontro e relativi inserimenti alle spalle non se ne sono visti, mentre l’azione con imbucata, scarico e palla per l’inserimento è riuscita una sola volta. Dopo il solito giro palla la Sampdoria ha cercato le punte con un lancio dalle retrovie ben 37 volte ma sempre con difesa avversaria schierata e solo tre volte gli attaccanti hanno anticipato di testa i difensori del Cagliari, le altre 34 volte la palla l’hanno persa. Solo in due occasioni hanno colto la difesa del Cagliari impreparata, cioè alta e in linea.
L’azione più interessante della Sampdoria è stata l’imbucata più la palla dentro di prima per l’inserimento del terzo giocatore, ma l’azione sfondava sempre sulle fasce concludendosi con il cross; in tutta la partita c’è stata una sola penetrazione centrale in area, ma il controllo sbagliato della palla ha vanificato l’azione. Veniamo quindi ai cross: sono stati ben 17 ma non sono mai stati seguiti da un colpo di testa, c’è stato solamente un tiro al volo alto. Stesso esito per i 6 corner battuti e mai conclusi con un colpo di testa blucerchiato. In totale i tiri fatti dalla Sampdoria sono stati 5, due alti, due addosso al difensore e uno fuori. Gli errori tecnici tra passaggi e controlli sono stati circa 20.
Per quanto riguarda la fase difensiva consideriamo che il Cagliari in tutto il primo tempo ha realizzato un cross importante e colpito il palo di testa e nient’altro, mentre nel secondo tempo ha avuto diverse occasioni, quasi tutte nate da ripartenze, con la Sampdoria spesso sbilanciata in avanti. La linea difensiva della Sampdoria in tre occasioni è stata sorpresa con palle filtranti, in una di queste si è inserito Nandez per il secondo gol del Cagliari. Ma sono altre tre le situazioni importanti che la Sampdoria ha gestito non correttamente: in primis, l’uscita sul portatore di palla non è quasi mai a un metro ma molto di più, questo è successo in diverse situazioni e con qualsiasi giocatore della Sampdoria.
La seconda azione difensiva sbagliata è stata il mancato marcamento del giocatore tra le linee e la terza situazione ha riguardato il fatto che spesso i doriani non hanno seguito l’inserimento dalle retrovie, questa è stata la causa per esempio del rigore causato da Tonelli su Joao Pedro, inseritosi in area e dimenticato dai centrocampisti.
In conclusione, la Sampdoria in fase di costruzione ha giocato con lanci lunghi e palla sempre persa nel duello aereo e in fase di finalizzazione ha giocato quasi mai per vie centrali ma sulle fasce con numerosi cross anche questi mai chiusi con colpi di testa. In fase difensiva solo Tonelli ha marcato bene tra le linee, i compagni hanno accorciato poche volte a un metro sul portatore di palla e l’inserimento da dietro è stato perso in alcune situazioni.
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