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CAGLIARI, ITALY - FEBRUARY 19: Bremer of Torino scores his goal of 0-1during the Serie A match between Cagliari Calcio and Torino FC at Sardegna Arena on February 19, 2021 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
Il Torino a Cagliari ha presentato la stessa formazione vista contro il Genoa. La video-analisi evidenzia un gioco basato esclusivamente sui lanci, ben 50, con una efficacia del 10% perché 24 volte le punte e i centrocampisti, destinatari dei lanci, non hanno nemmeno provato a saltare di testa; nei restanti lanci i giocatori del Torino sono stati anticipati o la spizzata non è andata sui piedi del compagno. Credo che queste azioni non aiutino le punte, dal punto di vista motivazionale, a essere protagonisti dell’azione e il fatto che nemmeno provino a saltare dimostra che non credono in quella giocata, perché molto difficile da gestire, almeno contro i difensori del Cagliari.
In tutta la partita i tiri in porta del Torino sono stati sei, di cui tre su palle inattive e solo tre su azione e tutte in contropiede. Nel primo tempo il Torino ha provato a verticalizzare palla a terra ma le punte e i centrocampisti venivano anticipati, o si perdeva la palla per errori tecnici, o perché mancavano i rimorchi e la punta provava la giocata di prima alle spalle per l’altra punta, ma senza precisione. A volte il rimorchio c’era ma la punta non scaricava. Senza movimento davanti spesso la palla tornava alla difesa. Alcuni centrocampisti si trovavano sulla traiettoria della possibile imbucata dalla difesa alla punta. Quando il gioco si sviluppava sulle fasce i centrocampisti non facevano movimento per le punte con tagli esterni e quando lo facevano le punte non venivano incontro. Ben 57 volte l’azione si è interrotta per errori decisionali e per errori tecnici, tant’è che per tutto il primo tempo si conta un solo tiro sull’esterno della rete di Mandragora, su azione manovrata.
Nel secondo tempo le imbucate sono aumentate, Belotti ha iniziato a scaricare di prima al rimorchio (quasi sempre presente) e il Torino ha costruito ottime azioni sino a quella in cui Zaza servito da Lukic anziché tirare la mette in mezzo. Il bel gol di Bremer di testa su angolo di Mandragora gratifica il gioco espresso nel secondo tempo; l’entrata di Bonazzoli dà più velocità soprattutto nelle azioni di rimessa e nel finale il Torino legittima la vittoria con perfette azioni in contropiede non finalizzate per le due splendide parate di Cragno. È stata una vittoria sofferta, arrivata senza esprimere grande gioco e con una fase difensiva con situazioni negative che non si vedevano da tempo: i dati non sono rassicuranti per la partita contro il Sassuolo. Il Cagliari, infatti, è andato al tiro 14 volte e solo per l’imprecisione dei giocatori il Cagliari non ha segnato (9 tiri fuori, tre addosso ai difensori, due sole parate di Sirigu).
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Il dato più importante che emerge riguarda i centrocampisti che non aggrediscono il portatore di palla (20 volte) e che si perdono gli inserimenti (17 volte). Molto bene invece i tre difensori nelle palle alte, nelle uscite sul portatore tra le linee e nello scappare in palla scoperta sui lanci lunghi. Il Sassuolo, prossimo avversario del Torino, ha un centrocampo e un attacco di grande movimento, il principio di gioco è il dai e segui: praticamente, ad ogni imbucata, colui che ha verticalizzato va sistematicamente a rimorchio o attacca lo spazio, con una continua rotazione delle posizioni. Il centrocampo del Torino dovrà marcare gli inserimenti da dietro, altrimenti la difesa andrà in grande sofferenza. È fondamentale la pressione a un metro sul portatore di palla soprattutto a centrocampo, per impedire le imbucate, anche perché Caputo, Lopez, Berardi, Djuricic sono giocatori molto veloci e giocano spesso di prima, spostando palla continuamente (contro il Crotone più di 80 azioni palla a terra con una efficacia del 90%).
Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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