Il trentatreesimo turno di campionato ha visto il Torino confrontarsi con il Napoli, una squadra importante costruita per vincere lo scudetto, formata da giocatori di altissima qualità e guidata da un ottimo tecnico. E nonostante due gol subiti nei primi tredici minuti per buona parte di gara il Torino ha provato ad attaccare, aggressivo in tutte le zone di campo, pressando alto i difensori del Napoli e dimostrando di non essere così distanti da squadre di alta classifica. Il gioco impostato dalla difesa del Torino attraverso trame palla a terra (i lanci sono diminuiti drasticamente) con i cinque centrocampisti e le due punte è molto fluido sino alla trequarti offensiva; il centrocampo, in fase di impostazione, non è mai in affanno e a turno tutti si propongono per ricevere palla a terra, ma quando l’azione giunge sulla trequarti, poco fuori dall’area di rigore, gli spazi si riducono e gli errori decisionali aumentano.
L'Anlisi tattica
L’analisi tattica di Torino-Napoli 0-2: scelte offensive in area da migliorare
A centrocampo Verdi è il motore di ogni azione, è continuamente smarcato e cambia spesso posizione risultando difficile da marcare, riceve molte imbucate e le smista spesso di prima in fascia o per le punte, verticalizza continuamente e porta palla aprendo le difese avversarie. In questo momento è un giocatore insostituibile. Ci sono però situazioni di gioco offensive nei pressi dell’area di rigore che vanno analizzate attentamente perché ancora pochi sono i miglioramenti in quella zona di campo. Proviamo a vedere alcune azioni: Verdi in possesso palla riesce a tirare dal limite indisturbato ma il tiro è debole e centrale; sempre Verdi penetra centralmente e gioca a Belotti per l’uno-due, Belotti non è posizionato per chiudere il triangolo e deve poter scaricare a Rincon a pochi passi, il quale però rimane fermo e non si smarca, palla persa; poco dopo Singo trova Belotti al limite che però non alza la testa per vedere Sanabria smarcato a sinistra, viene raddoppiato e perde palla.
Poi c’è un’altra situazione in cui si arriva facilmente al limite dell’area ma Mandragora sbaglia la misura del passaggio; Belotti in altre situazioni si intestardisce in dribbling difficili in mezzo a due avversari e perde palla; Ansaldi in fascia è solitamente lasciato solo e quelle poche volte che un compagno si propone per la sponda lui continua nel dribbling perdendo palla; ancora una perfetta imbucata di Singo in area per Belotti con Sanabria che non si smarca, nessuno a rimorchio di Belotti il quale anziché tenere palla la passa agli altri; altro tiro di Verdi dal limite ribattutto dopo un bell’assist di Sanabria.
L’elenco continua. Singo imbuca per Belotti in area questa volta si gira bene ma il tiro è alto; ancora Belotti in fascia entra in area e anziché scaricare a Rincon che è da solo calcia sul primo palo, ribattuto; nel secondo tempo Ansaldi entra in area dribbla due giocatori poi anziché avanzare e puntare il portiere con Sanabria solo, tira e c’è la gran parata di Meret. In tutto ci sono state 11 azioni in piena area di rigore ma nessun gol. Sanabria ha ricevuto pochissime palle verticali perché spesso non riusciva a smarcarsi, e quando riusciva a ricevere perdeva facilmente la palla senza riuscire a proteggerla. Lui e Belotti devono essere più pericolosi, Sanabria deve osare di più ed essere più convinto delle sue possibilità. Dai cross e dai corner ci sono stati alcuni colpi di testa interessanti ma mai tali da impensierire il portiere del Napoli. Queste situazioni descritte portano a non essere pericolosi e con il passare dei minuti a perdere di fiducia, dal trentesimo in poi anche a centrocampo il Torino ha cominciato a perdere palloni in modo banale, addirittura colpi di tacco di prima senza guardare, lanci lunghi con la difesa del Napoli schierata. Nel secondo tempo gli errori decisionali nella trequarti offensiva del Torino hanno provocato numerosi contropiedi pericolosi non conclusi con il terzo gol per le grandi parate di Sirigu e per la poca precisione nei tiri dei giocatori del Napoli.
Fase difensiva: male le coperture davanti all’area di rigore con Rincon che faceva poco la diagonale e Mandragora che si abbassava troppo, e poco sicuri i tre difensori negli anticipi diretti su Zielinski e Osimhen sulle verticalizzazioni. Concessi anche troppi cross. Le azioni di contropiede del secondo tempo sono dovute alla grande voglia di segnare una rete e quindi era normale correre alcuni rischi. Mi permetto un unico suggerimento: Lukic o Baselli al posto di Rincon credo alzerebbero il livello qualitativo del gioco e migliorerebbero anche la fase difensiva.
Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.
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